Nel breve temine, come analizzato nella giornata di ieri, non ci saranno accadimenti meteo di particolare interesse. Sarà piuttosto una fase transitoria (nella quale peraltro non mancheranno nubi e qualche isolato rovescio, specie sul nostro Meridione), che ci dovrebbe condurre verso una fine del mese dalle tinte autunno-invernali.
Così oggi analizzeremo i possibili sviluppi nel medio termine.
Dopo la fase lacunosa barica a seguito della fresca e instabile aria atlantica, forzatamente insediatasi in area mediterranea, assisteremo ad un nuovo slancio alto pressorio sub-tropicale oceanico sulla nostra Penisola, che andrà a fiaccare le ultime resistenze instabili sulle regioni meridionali.
Continua a trovare asilo politico tra Marocco e Algeria aria fresca in quota di derivazione atlantica, costretta da continui cambi di fronte dell’alta dinamica oceanica.
Ma è dalla giornata di lunedì che si potranno scorgere cambiamenti di un certo interesse.
L’alta pressione dinamica delle Azzorre compirà una decisa erezione sin su, tra la Penisola del Labrador e le coste meridionali groenlandesi, scossone barico questo che libererà dal torpore zonale la fredda attività vorticosa polare, la quale intravede strada libera verso l’Europa centrale e verso il bacino centro-occidentale mediterraneo.
E allora dalla serata di lunedì appunto, ondulazione ciclonica lanciata sulle Nostre regioni settentrionali facente capo ad un minimo barico (sia in quota che al suolo) approfonditosi tra Francia e Benelux, minimo avamposto e traghettatore di un’attività ciclonica più intricata e fredda presente ancora sulla Scandinavia.
Martedì, con un sicuro blocco alto pressorio atlantico, il getto polare collegato alla profonda saccatura artica penetrerà deciso sul comparto iberico e sulla porzione occidentale del Mare Nostrum. Decisa ondulazione ciclonica ad abbracciare la più parte delle nostre regioni. Minimo barico sottovento in corrispondenza del Mar Ligure, sostenute correnti sud-occidentali in quota accompagnano l’attiva frontale sula parte ascendente del cavo d’onda in quota. Eccetto le estreme regioni meridionali, l’Italia sotto le piogge.
Il freddo sia nella bassa troposfera (1500 metri circa), che nella media troposfera (5500 metri circa), sta per tracimare dal Golfo del Leone, ma prima, soprattutto le Isole Maggiori e le regioni meridionali verranno interessate da una rimonta tiepida di natura pre-frontale sub-tropicale africana.
Nella Mattina di mercoledì, la termica 0°C nella bassa troposfera prossima al Mare di Sardegna, la +15°C e oltre schiacciata sulle regioni meridionali. Grandi contrasti.
Nel corso della giornata, approfondimento di un minimo al suolo e in quota sulle Nostre regioni settentrionali, il quale favorirà l’attività pendolare della saccatura polare. Diminuiscono le temperature, i venti che ruotano in maniera ciclonica intorno al suddetto minimo, aumentano di intensità.
Giovedì, ma ancor più venerdì, ecco che si rifarebbe sot5to l’alta dinamica oceanica a tagliare le ambizioni perturbate per l’autunno italico. Goccia fredda, neanche a dirlo, tra Iberia e Marocco e aria instabile occidentale sulla più parte delle nostre regioni.
A seguire nuova ondulazione meridiana fredda sulla nostra Penisola, ma stavolta vista l’ingombrante presenza dell’alta oceanica è ipotizzabile una spallata da est shift e traiettoria che favorirebbe il comparto adriatico.
Saranno false illusioni, ritorneremo nel limbo decisionale dell’alta pressione dinamica oceanica?
Non ci resta che monitorare con attenzione.