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Continua a cadere la neve incessantemente in diverse zone del Centro-Nord e proprio il Settentrione, già da qualche giorno, è piombato in una fase molto rigida che cresce giorno dopo giorno. Come avevamo avuto modo d’anticiparvi, quest’ondata di freddo continentale prometteva di essere non solo intensa, ma duratura: gli ultimi elementi in nostro possesso confermano tutto e adesso l’attenzione va focalizzata sull’approssimarsi del nucleo d’aria più gelida d’estrazione siberiana, la cui parte più vigorosa si mantiene collocata tra le Nazioni Baltiche, l’Ucraina e parte della Russia occidentale.
Parte di quest’aria ancor più gelida si appresta pertanto a sfociare sul Mediterraneo e lo farà attraverso le due porte d’ingresso preferenziali, quella del Rodano e quella della Bora. Le Alpi freneranno solo in parte il galoppo del Buran, non a caso le termiche più rigide si addosseranno proprio ai versanti nord più esposti della catena montuosa. Entreranno termiche di tutto rispetto nelle prossime 36-48 ore sul Centro-Nord ed in successiva propagazione al Meridione, con la traslazione lenta verso sud-est della ciclogenesi mediterranea. Per il mattino di domenica le attuali proiezioni indicano una -12/-13°C tra Triveneto ed Emilia Romagna, la -8 che passerà sulle regioni centrali e sul nord della Sardegna.
In sostanza, rispetto alle condizioni attuali, le temperature in quota caleranno praticamente su tutto il territorio italiano, a conferma che ci attende la fase clou di un’ondata di gelo già iniziata da qualche giorno. Mediamente, da ora e fino a domenica le temperature caleranno di altri 4-5 gradi, ma anche di più sulle zone alpine e sulle due Isole Maggiori. Una cosa sono però le temperature stimate in quota a 1500 metri (da utilizzare come riferimento per l’entità di un’irruzione fredda), altra cosa sono le temperature al suolo: ebbene, in questo caso siamo in presenza d’aria continentale dalle caratteristiche pellicolari e quindi molto rigida anche in prossimità del suolo. A questo punto è lecito attendersi picchi termici davvero bassi, specie al Nord in concomitanza di un miglioramento delle condizioni meteo: i rasserenamenti e la neve al suolo (effetto albedo) potrebbero infatti consentire gelate molto intense, con temperature diffusamente negative fino a doppia cifra su tutta la Val Padana e possibili picchi fino a -15 gradi.