Le ultime proiezioni modellistiche continuano a delineare ipotesi favorevoli all’intrusione di una massa d’aria molto fredda d’estrazione artica con apporti di diretta provenienza siberiana. Questo fiume gelido dal nord-est europeo scorrerebbe poi in moto retrogrado verso l’Italia, sfruttando il bordo orientale di un’alta pressione che si andrebbe a posizionare appena a nord delle Alpi, sull’Europa Centro-Settentrionale. S’innescherebbe così un’ondata di gelo potenzialmente molto intensa e dai risvolti nevosi in particolare per le regioni Adriatiche, maggiormente esposte alle correnti di Bora e Grecale dai Balcani.
L’impulso freddo di Santo Stefano sarebbe quindi solo un piccolo antipasto di quanto accadrebbe a seguire per gli ultimi giorni dell’anno, ma per il momento restano ancora ipotesi da confermare. La mappa in basso traccia quella che sarebbe la distribuzione delle precipitazioni da qui ai prossimi 7 giorni sulla base dell’ultima proiezione del modello MTG-LAM: è evidente il rischio di grandi nevicate da stau (fino ad oltre 100-150 cm sui rilievi) lungo i versanti adriatici del Centro Italia, dove verrebbero coinvolte anche le coste in virtù dell’entità notevole del gelo artico-siberiano. Neve a bassa quota si avrebbe anche al Sud.