Nelle ultime settimane abbiamo osservato il progressivo attenuarsi degli scambi secondo i meridiani. Anche la fase di Alta Pressione che ci interessa non è stata caratterizzata da avvezioni d’aria calda, seppur a lungo andare, le temperature per più fattori concomitanti sono state elevate.
Per il futuro si intravedono buone notizie per l’Europa e di riflesso per l’Italia. I miei colleghi hanno evidenziato il manifestarsi di un possibile cedimento dell’Alta Pressione tra il 6 e l’8 dicembre, con un conseguente peggioramento delle condizioni meteo.
Mi permetto di evidenziare come buone notizia tal peggioramento delle condizioni atmosferiche sull’Italia, in quanto si avrà un breve periodo di precipitazioni con neve sui monti.
Il modello matematico ECMWF rilascia nel suo run ufficiale le seguenti linee di tendenza:
alla quota di 200 hPa, ovvero in alta atmosfera, dove scorre il Jet Stream (Correnti a Getto), si avrà l’estendersi d una circolazione occidentale verso quasi tutta l’Europa, con una saccatura (cuvatura ciclonica) a 168 ore in prossimità delle Baleari. In Italia avremo correnti deboli da sud ovest.
Le correnti a 200 hPa saranno piuttosto intense dalla Germania verso il sud della Scandinavia e poi la Russia, e di nuovo intense, da ovest verso est, nel Nord Africa.
Una vasta area di calma si avrà nel centro sud Italia ed il Mediterraneo orientale.
In presenza di correnti intense in alta quota, in genere, gli anticicloni che si stabiliscono al suolo non hanno lunga durata, in quanto in atmosfera c’è una maggiore circolazione.
Alla quota di 500 hPa, ECMWF propone un cedimento dell’altezza del geopotenziale ad iniziare dal 6 dicembre, ma sarà più marcato il 7 con un CUT OFF (isolato Vortice Ciclonico in quota) che scivolerà dalla Francia verso il Canale di Sicilia. Nel periodo precedente e successivo, i regimi barici a 500 hPa saranno anticiclonici, pertanto, dopo il peggioramento dell’Immacolata tornerà sull’Italia l’influenza dell’Alta Pressione delle Azzorre.
In quota a 500 hPa e nella circolazione atmosferica al suolo, permarrà per il medio (1-4 dicembre) e lungo termine della previsione (sino alle 240 ore, ovvero il 9 dicembre), una marcata azione delle Correnti Atlantiche che saranno attive oltre il 50° parallelo Nord, mentre nel Mar Mediterraneo prevarrà l’Alta Pressione.
Che significato dare a tutto questo: orbene, se i punti salienti per le prossime 240 ore, secondo ECMWF (modello matematico Europeo), saranno quelli di un’assenza dell’influenza della circolazione continentale di origine russa in Europa, e di una prevalenza dei moti occidentali, con una maggior miscela rispetto ad oggi di aria fredda dall’Artico, saremo ben lungi dal realizzarsi situazioni di gelo (ECMWF a 168 ore).
Il modello matematico ECMWF non individua sostanziali variazioni termiche a 850 hPa sull’Italia per le prossime 168 ore, mentre si avrà un raffreddamento nella lontana Islanda, di poco nelle Isole Britanniche, mentre, con gradualità scenderanno le temperature anche in Scandinavia dove resteranno ancora superiori alle medie del periodo.
L’anticiclone che seguirà dopo l’8 dicembre, potrebbe non resistere a lungo, in quanto si osserva una minore staticità della circolazione atmosferica, ma ciò è una conseguenza dell’avanzare della stagione ormai invernale.