Siamo sotto il dominio di un possente anticiclone russo-siberiano in grado di spingere fredde correnti orientali sulla nostra penisola, mantenendo un quadro termico nettamente in linea con la stagione in essere, ma garantendo anche un tipo di clima assai povero di precipitazioni.
In questo senso ci è venuto in aiuto il Vortice Polare, che dopo un affondo verso la penisola iberica, tentativo bloccato dall’alta oceanica in allungamento verso nordest ed in congiunzione con la collega russa, ha lasciato sulla Spagna un vortice ciclonico in futuro cut-off ed in spostamento verso levante che grazie al contrasto con le correnti continentali, sta generando e genererà ancor più nelle prossime 48 ore, nuvolosità da contrasto e precipitazioni che se non saranno per la maggior parte del nostro paese troppo rilevanti, permetteranno soprattutto alle isole maggiori e comunque un po’ a tutto il centro sud, di vivere giornate uggiose e non prive di fenomenologia.
Ma l’avanzata verso levante dell’alta oceanica ed il suo conseguente aumento di geopotenziale, scaccerà il cut-off iberico retrogredendolo di nuovo verso la penisola iberica ed ancora più ad ovest fin sulle coste oceaniche del Marocco, causando un aumento termico più sensibile sul versante tirrenico ed un miglioramento delle condizioni meteo generalizzato.
Da sottolineare che comunque l’alta oceanica pur distendendosi nei paralleli resterà forte in pieno oceano, mentre l’alta russo-siberiana tenderà a perdere importanza sullo scacchiere europeo, rientrando nella sua sede naturale e cioè verso gli Urali.
Ed è proprio in questo frangente, e stiamo parlando del prossimo week-end, che il nostro sguardo si volgerà al nord continentale, dove il Vortice Polare, dopo aver accusato il colpo della sconfitta a favore degli anticicloni, si sarà rafforzato nelle terre natie, e sarà pronto ad approfittare del vuoto lasciato dall’alta oceanica in rinforzo in pieno Atlantico e del ritiro della collega russa, per spingere una saccatura sull’Europa centrale ed in prospettiva verso il bacino del Mediterraneo.
Tale progetto si compirà proprio durante il fine settimana, favorendo la rimonta verso nord dell’alta oceanica in aggancio con altra collega groenlandese, tale da spingere sempre più il Vortice Polare ad affondare le sue radici verso sud.
E qui si apre la solita questione: capire dove andrà a radicare la discesa artica sul mare nostrum e le conseguenze dell’eventuale formazione depressionaria, o se si tratterà solo di un rapido passaggio seguito da una nuova espansione dell’alta oceanica sui paralleli con rapido ristabilimento delle condizioni anticicloniche su tutto il paese.
Al momento non ci è dato di sapere il futuro della nuova discesa artica, anche se alcuni modelli si spingono a vederla scivolare ad oriente, con le conseguenze di un rapido passaggio freddo sulla nostra penisola con fenomeni solo sul versante adriatico ed al sud ed un rapido ristabilimento delle condizioni soleggiate e più miti ad opera dell’alta azzorriana, ma reputo che dobbiamo attendere l’avvicinamento della data relativa all’evento per avere un quadro definitivo di tale situazione, vista la difficoltà sempre palesata dai modelli nell’identificare l’esatta traiettoria delle discese provenienti direttamente dal nord, colpa riconosciuta al nostro arco alpino che si presenta come ostacolo invalicabile e spina nel fianco dei previsori.
Rimandiamo quindi tale decisione ai prossimi aggiornamenti, tenendo presente che fino a giovedì il tempo sarà caratterizzato dal contrasto tra aria mite mediterranea pilotata dal cut-off e aria continentale spinta dalla posizione dell’alta russa, seguito da un rialzo termico e ristabilimento di condizioni soleggiate e via via più miti su tutta la penisola.