L’MJO (Madden Julian Oscillation), dopo un periodo di attività intensa nella prima parte del mese, sta ora scemando d’intensità: ci troviamo in un periodo di transizione tra l’indice 5 e l’indice 6 nell’ambito del continuo migrare verso levante della fase attiva di tale indice che rappresenta l’intensificazione dell’attività convettiva nella fascia tropicale. Alle nostre longitudini non si hanno forcing significativi di natura sub tropicale, in accordo con quanto appena detto, tuttavia si riscontra una lieve tendenza all’inibizione dello scambio convettivo col risultato di determinare modeste avvezioni di vorticità negativa. Promontori di alta pressione, poco significativi, si spingono quindi sul Mediterraneo non essendo però in grado di essere i primi attori della dinamica atmosferica, quanto piuttosto comprimari che si alternano nel continuo incedere di promontori e saccature. Il progressivo spostamento verso oriente della fase inibitoria dell’attività convettiva determinerà la definitiva cessazione di queste spinte dinamiche nel comparto Mediterraneo essendo così di ulteriore impulso ad un cambiamento ben più significativo.
E’ bene, quindi, focalizzare la nostra attenzione sulle dinamiche della Corrente a Getto Polare. Il Vortice Polare è ormai ben strutturato in stratosfera ma non si può dire lo stesso per la medio/alta troposfera: alla quota classica di 500hPa riscontriamo l’assenza di un unico vortice in grado di pilotare veloci correnti zonali, fase tipica dell’inverno e non certo dell’inizio autunno, con la conseguente formazione di split ovvero nette separazioni di vortici secondari. Nel comparto polare vengono così a crearsi cutoff sia ciclonici che anticiclonici (zone di relativa alta pressione in quota) in grado di forzare il Getto Polare nella sua normale corsa ovest/est.
La presenza di una profonda goccia fredda al largo delle coste dell’Alaska sta determinando in queste ore la formazioni di onde emisferiche risonanti in progressivo spostamento verso levante: la formazioni di queste ondulazioni nella Jet Stream troverà terreno fertile proprio per quanto appena descritto, incentivando lo spostamento di questi nuclei freddi verso latitudini più meridionali seguendo il ramo discendente dei vari promontori anticiclonici venutisi a creare sia in corrispondenza del Canada che dell’ alto Atlantico.
Sarà Giovedì il primo giorno in cui si manifesterà palesemente questa dinamica atmosferica fatta di scambi meridiani in accentuazione: un’ importante onda di Roosby di natura anticiclonica si instaurerà sul vicino Atlantico richiamato verso nord da un cutoff ciclonico a sud della Groenlandia e sospinto da un debole forcing sub tropicale. La risposta antitetica sarà una saccatura in progressivo approfondimento sull’Europa centrale, in un primo momento, e poi Orientale. Nelle giornate di Giovedì e Venerdì l’estremo nord est dell’Italia e le regioni adriatiche saranno coinvolte in maniera marginale ma comunque sufficiente per la formazione di temporali sparsi e un generale calo termico.
Tra Venerdì e Sabato si avrà il progressivo spostamento del promontorio alto pressorio, appena segnalato, che regalerà un breve intervallo di stabilità e temperature in ripresa da ovest verso est su tutta la penisola. La giornata domenicale segnerà una decisa svolta: una profonda saccatura dal Mar di Norvegia si allungherà fin sulla Francia ed il Mediterraneo occidentale con un leggero moto antizonale oltre che meridiano. Questa saccatura si inserisce perfettamente nella circolazione fatta di onde emisferiche risonanti figlia della mancanza di un vortice polare troposferico ben strutturato e dell’assenza di forcing sub tropicali incisivi, come logica conseguenza della transizione Estate/Inverno che stiamo vivendo.
Come spesso avviene in natura, si avrà un riequilibrio: il modello inglese vede per l’inizio della prossima settimana un ritorno alla zonalità alta proprio perché l’esasperazione degli scambi meridiani genererà cutoff ciclonici sul Mediterraneo centro occidentale: la mancata alimentazione da parte della Jet Stream Polare impedirà l’approfondirsi di nuove saccature. Resta l’interrogativo sull’effettiva posizione della Goccia fredda così venutasi a creare: se il movimento antizonale sarà preponderante solamente la Sardegna verrà penalizzata da mal tempo prolungato; se, invece, sarà la componente meridiana a farla da padrone, tutta la nostra Penisola sarà influenzata da questa circolazione depressionaria pur con un maggior interessamento delle zone centro occidentali.