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ECMWF: Dopo la parentesi anticiclonica, offensiva del freddo da Natale!

di Mauro Meloni
18 Dic 2008 - 12:09
in Senza categoria
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Proiezione all'altezza geopotenziale di 500 hPa e a livello del suolo per la notte fra il 25 ed il 26. Si noti lo sfondamento ciclonico freddo sulle nostre regioni, proveniente dall'Est Europa. Prospettive invernali e con possibili episodi nevosi fino a bassa quota. Fonte: https://www.meteogiornale.it/mappe/
Gli aggiornamenti dei modelli di questa mattina vanno ad avvalorare ulteriormente le probabilità di un peggioramento di stampo freddo in coincidenza con le festività natalizie, a causa del moto retrogrado dalla Russia di un lago ciclonico d’aria artica-continentale. Niente Alta Pressione ad oltranza per tutta la parte conclusiva del 2008 ed in questo senso il modello ECMWF è stato precursore di un’evoluzione assai dinamica in coincidenza di Natale.

Prima d’assistere alla sferzata di correnti fredde nord/orientali, subiremo l’attacco di una cellula anticiclonica che, almeno per qualche giorno, riuscirà a contenere al meglio le sfuriate d’aria artica dalla Penisola Scandinava, deviandole verso l’area carpatico-danubiana ed il Mar Nero. L’Alta Pressione tenderà a portare una maggiore stabilità atmosferica già da questo fine settimana, dopo aver definitivamente scacciato l’area ciclonica che ancora imperversa sul cuore dell’Italia.

Le caratteristiche di questo Anticiclone, con massimi al suolo posizionati sulla Francia Occidentale, saranno soprattutto quelle di un forte contributo dinamico di matrice sub-tropicale. L’Anticiclone si alimenterà dell’aria più calda in quota pompata dall’area sub-tropicale oceanica, capace di giungere fin verso l’Italia sotto forma di correnti secche settentrionali.

L’aria molto tiepida in quota (isoterme fino a +8/+10°C a 1500 metri d’altezza sui settori alpini occidentali) porterà un deciso riscaldamento più sensibile in montagna. Sulle aree alpine recentemente colpite da nevicate di portata storica, il maggiore rischio derivante da un tale sbalzo termico è proprio quello delle valanghe. Non a caso, gran parte delle località alpine, soprattutto in Piemonte, resteranno chiuse, con buona pace di tutti quelli che volevano sfruttare il fine settimana sulla neve.

Per la particolare configurazione barica (dislivello barico fra i due versanti alpini), non si escludono sbuffi di foehn sulle vallate alpine, con rischio di picchi termici di 17-18 gradi sui fondovalle e pianure prospicienti la fascia pedemontana prealpina. Discorso inverno per le regioni centro-meridionali adriatiche e buona parte del Sud Italia, zone decisamente più esposte anche nel week-end all’afflusso d’aria ben più fresca dai quadranti settentrionali.

In apertura di settimana, specie fra Martedì e Mercoledì, una colata d’aria fredda in movimento dalla Penisola Scandinava proverà a raggiungere l’Italia, ma l’Anticiclone (massimi barici in spostamento sulle Isole Britanniche) farà buona guardia, deviando buona parte dell’apporto verso le zone balcaniche. Le aree del medio-basso versante adriatico saranno ancora quelle più direttamente interessate dalla marginale influenza fredda.

Il cambiamento entrerà invece in gioco per Natale quando uno spunto dell’Alta Pressione oceanica verso la Penisola Scanidinava andrà ad interagire con la cellula altopressoria di derivazione russa, presente poco più ad est. La fusione fra i due anticicloni sarà determinante nell’imprimere quella spinta retrograda alla circolazione fredda e ciclonica presente a latitudini più meridionali, fra i Balcani ed il Mar Nero.

Per il giorno 26 Dicembre, come fa intravedere la cartina in alto, la struttura ciclonica estenderà la propria influenza verso le nostre regioni, con l’aria più fredda che scorrerà in genere al Centro-Nord (episodi nevosi fino a quote basse) e formazione di una ciclogenesi nei pressi della Sardegna. Le cause dell’origine della Bassa Pressione sarebbero attribuibili all’interazione delle correnti fredde da nord/est con aria più temperata afro-mediterranea di provenienza sud/orientali nei bassi strati.

Il minimo ciclonico si approfondirà ulteriormente nei giorni successivi al Sud Italia, mentre tenderà leggermente ad attenuarsi l’apporto d’aria fredda dai settori orientali, sebbene la configurazione barica rimarrà favorevole a nuove possibili discese fredde verso fine anno. Quest’evoluzione appena descritta, riferita all’ultimo run delle ECMWF, risulta essere quella più perturbata per quanto concerne le nostre regioni, a conferma che l’episodio freddo natalizio potrebbe essere tutt’altro che sterile.

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