L’imponente onda di calore nord-africana ormai sta per invadere tutto il Mediterraneo Centrale, imprigionando in un’autentica fornace oltre mezza Italia. Non ci sono dubbi sull’imminente invasione di correnti originarie del Sahara, ecco perché l’attenzione non può che concentrarsi sulla ricerca di una possibile fuoriuscita dalla situazione d’empasse che si verrà a creare.
L’emissione ECMWF di ieri sera aveva stravolto le precedenti elaborazioni, facendo sperare in una durata più limitata del picco della calura con una significativa rinfrescata attesa per il week-end, merito del pronunciato ingresso di un’onda ciclonica nord-atlantica verso i settori alpini, peraltro con modalità non così dissimili dalla fase di tregua che abbiamo vissuto negli scorsi giorni.
Questa mattina il modello ECMWF ha decisamente smorzato l’ingresso di questa presunta onda ciclonica, tornando così ad allinearsi con le altre mappe elaborate dai principali centri di calcolo, favorevoli finora ad una significativa persistenza dell’alito rovente fino a tutto il prossimo week-end, per quanto riguarda il Centro-Sud. Le carte odierne di ECMWF non hanno però completamente ritrattato quanto mostrato nella serata di ieri: l’onda ciclonica, pur molto meno incisiva, dovrebbe comunque transitare da ovest verso est sul Centro Europa, apportando dei riflessi anche sull’Italia.
Le modalità sono esplicate molto bene dalla rielaborazione grafica della mappa allegata all’articolo, riferita alle primissime ore di domenica 26 Luglio: si nota l’erosione barica su parte del territorio italiano, causata dal passaggio ravvicinato di quell’onda ciclonica a nord delle Alpi. I settori orientali della cerchia alpina sarebbero lambiti dall’isoipsa 576 dam, con l’ingresso di masse d’aria fresche e relativamente instabili soprattutto per quanto concerne il Triveneto, ove si verrebbero a realizzare i contrasti termici più significativi.
Sul resto d’Italia giungerebbe un certo ricambio d’aria, con la penetrazione di correnti più fresche e secche, settentrionali negli strati più bassi dell’atmosfera ed in genere da W/NW alle altezze superiori. La zona calda, legata all’anticiclone nord-africano, sarebbe così costretta a flettersi verso latitudini più meridionali, come ben descritto dalla mappa in alto. Le isoterme ad 850 hPa (circa 1500 metri d’altezza) previste dal modello inglese fanno intuire per domenica la persistenza di aria molto calda all’estremo Sud (isoterme fino a +25/+26°C sulla Sicilia), mentre per lunedì anche le estreme regioni meridionali verrebbero liberate, forse solo temporaneamente, da isoterme uguali o superiori ai +20°C, per merito della penetrazione di correnti più fresche da nord.
L’evoluzione successiva vede la possibile invasione di una nuova onda anticiclonica nord-africana, in questa costante altalena tra le onde calde ed i cavi ciclonici associati a masse d’aria più fresche atlantiche. Quest’eventuale nuovo attacco africano appare meno incisivo e in genere maggiormente diretto al Mediterraneo Occidentale ed alla Penisola Iberica.
Tanta l’acqua che deve passare sotto i ponti, d’altronde lo scenario illustrato sulla base del modello ECMWF non è del tutto conforme con le linee evolutive presentati dagli altri principali modelli matematici. Se si realizzasse l’attuale scenario prospettato dal modello europeo, l’imminente onda calda sarebbe certamente molto robusta ed incisiva, ma allo stesso tempo più fugace rispetto a quelle che sono le prospettive illustrate dagli altri centri di calcolo.