L’afflusso d’aria artica vivrà la sua fase cruciale nella giornata di domenica, quando giungerà un apporto ancor più freddo dalla Russia. Tale nocciolo gelido dovrebbe viaggiare adagiato alle Alpi per portarsi rapidamente verso la Francia Meridionale, non certo in maniera indolore per il Nord Italia ove attiverà correnti fredde orientali che trascineranno masse d’aria ancor più rigide a tutte le quote (gli effetti all’altezza di 850 hPa sono evidenti nella prima mappa in basso).
Inevitabilmente, per l’opera di sbarramento dovuta alle Alpi Occidentali, tale flusso orientale rischia di portare le nevicate principalmente sulle zone di Nord-Ovest grazie all’effetto stau, non essendovi associata nessuna perturbazione organizzata. Tuttavia, segnaliamo come la genesi di un minimo barico orografico al suolo, tra il Mar Ligure e il tratto di mare antistante la Costa Azzurra, andrebbe eventualmente a favorire maggiori precipitazioni. La mappa qui in basso mette in luce le isoterme ad 850 hPa, attese piuttosto basse su quasi l’intero territorio nazionale, a parte le regioni più meridionali.
Nella giornata di domenica sarà da tenere sott’occhio anche una corposa perturbazione in risalita dal Nord Africa, dovuta all’accentuazione di un minimo di bassa pressione in risalita dall’area libico-tunisina. Il contrasto con l’aria ben più fredda presente su tutto il Centro-Nord dell’Italia rischia d’accentuazione gli effetti della perturbazione: sono soprattutto la Sicilia e la Calabria quelle a rischio di precipitazioni di maggior rilievo per domenica, maggiormente esaltate sulle zone esposte allo Scircco. La mappa in basso mette in evidenza i fenomeni nell’arco della giornata di domenica: tanta pioggia in vista per le estreme regioni meridionali (soprattutto per quel che riguarda la seconda parte della giornata), ma sono evidenziati anche i fenomeni significativi (prevalentemente nevosi) sul Nord-Ovest.
Occhio dunque alle nevicate, che potrebbero davvero essere abbondanti sul Piemonte, ma anche sull’entroterra ligure, l’Oltrepò Pavese e l’ovest dell’Emilia. I fiocchi potrebbero tuttavia interessare a tratti anche le restanti zone padane, ma non sono attesi di consistenza tale da generare accumuli di notevole rilievo.