Il consolidamento dell’anticiclone sulla Penisola Scandinava socchiuderà la porta al flusso di correnti fredde d’estrazione artica che, negli ultimi giorni, hanno fatto irruzione sul cuore dell’Europa e sul Mediterraneo. La parentesi di clima frizzante con fresco fuori stagione sta per terminare, ma nonostante le premesse apparentemente ottime, non dobbiamo attenderci la prosecuzione di una fase anticiclone di bel tempo.
Come spesso accade nel momento in cui l’anticiclone occupa, con il proprio centro motore, porzioni troppo settentrionali del Continente Europeo, ecco che sul Mediterraneo le condizioni meteo non deporranno troppo a favore della stabilità. Una goccia fredda sulla Spagna, per quanto piccola e modesta, scombussolerà parzialmente la situazione barica fra giovedì e venerdì: un’area depressionaria al suolo si andrà infatti a scavare sull’entroterra algerino, ma un minimo secondario dovrebbe muoversi più vicino alle nostre regioni, evolvendo tra le Isole Maggiori ed il Tirreno Meridionale.
In sostanza, dapprima giungeranno nubi stratiformi che sporcheranno il cielo su gran parte d’Italia, ma poi venerdì un’area temporalesca molto insidiosa dovrebbe colpire l’area compresa fra le Isole Maggiori ed il Sud Peninsulare: il nostro modello ad alta risoluzione propone i fenomeni più incisivi (temporali) in mare aperto, ma questi primi peggioramenti meteo di natura afromediterranea sono un po’ imprevedibili e pertanto potrà subire variazioni l’esatta collocazione delle precipitazioni intense, le quali potrebbero sconfinare su talune zone costiere. Nel frattempo si accrescerà l’instabilità anche al Nord e localmente sui versanti adriatici, per la debolezza del campo barico e di concomitanti infiltrazioni d’aria fresca in quota dai Balcani.
L’instabilità sarà un po’ il tema saliente del week-end, nonostante si andranno schiarendo i toni del maltempo all’estremo Sud. Un cuneo anticiclonico proverà a prendere di nuovo il sopravvento sul cuore del Mediterraneo, ma ad inizio della prossima settimana entreremo in una fase d’attesa per l’avvicinamento di una saccatura atlantica che andrà progressivamente ad erodere il campo anticiclonico sul Mediterraneo, a partire da ovest.