Settembre entra nel vivo e, dopo la parentesi calda dei primi giorni del mese, siamo dinanzi ad una fase ben diversa e, se vogliamo, più piacevole da un punto di vista squisitamente termico. L’anticiclone ha riportato il bel tempo sulle nostre regioni, ma i massimi barici stanno puntando decisamente a nord e questo comporterà inevitabilmente la persistenza dell’afflusso di correnti fresche orientali. La mappa in basso si riferisce a domani e fa notare una sostanziale tenuta anticiclonica sull’Italia, ma con l’insidiosa presenza di un vortice fresco ed instabile sui Balcani.
Il robusto anticiclone sulle Isole Britanniche rafforzerà la propria fusione con la zona anticiclonica in sede russa, facendo così persistere per diversi giorni il lungo corridoio di alta pressione continentale sull’Europa Centro-Settentrionale. Questa configurazione barica (si veda la mappa GFS incentrata sulla situazione per giovedì) incentiverà il moto retrogrado della bolla ciclonica d’aria fresca ed instabile verso l’Italia, interessando più direttamente i versanti adriatici ed il Sud, anche in termini d’instabilità come possiamo vedere dalla mappa di proiezione delle precipitazioni: intensi nuclei temporaleschi potrebbero colpire i versanti ionici della Calabria.
Il moto retrogrado del vortice fresco verso le nostre regioni rafforzerà il contributo d’aria fresca. Nella prossima mappa possiamo vedere la variazione delle temperature (all’altezza di 850 hPa) per la notte fra giovedì e venerdì, rispetto alla situazione attuale. L’elemento preponderante che possiamo intravedere è quello di un moderato raffreddamento in parte sull’Europa Occidentale e soprattutto su quasi tutto il bacino del Mediterraneo. Non vi sono invece in previsione cali termici tra Balcani ed Adriatico, dove già attualmente spirano correnti piuttosto fresche.
Il lungo termine, pur palesando varie incertezze, mostra ancora la probabile persistenza di un corridoio anticiclonico sul Nord Europa, mentre sul Mediterraneo potrebbe ulteriormente rinvigorirsi la circolazione debolmente ciclonica, anche a seguito di possibili sbuffi d’aria atlantica dalle nostre latitudini. Questa potrebbe essere la prima strada per un ingresso instabile di stampo più autunnale, in prossimità dell’Equinozio astronomico.