L’Italia resterà ancora ostaggio dell’instabilità e non si intravedono peraltro, nemmeno in prospettiva, nuovi ritorni di fiamma del caldo di stampo estivo, come quello che ha caratterizzato la fase conclusiva d’aprile. La bella stagione stenterà quindi a decollare, nonostante ci avviamo di gran carriera verso metà maggio.
Dopo l’impulso perturbato atteso venerdì, giungeranno infatti al seguito correnti fresche dal Nord Europa che provocheranno un calo termico probabilmente più marcato sui versanti adriatici. La mappa in basso (fonte www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo/) mostra la variazione termica in quota (a circa 1500 metri d’altezza) prevista fra sabato e domenica, rispetto alle 24 ore precedenti.