Il trenino di perturbazioni atlantiche dovrà presto fare i conti con una pulsazione dell’anticiclone oceanico, destinato a rimontare decisamente verso nord, in maniera tale da creare le condizioni ideali per la genesi di un ponte di blocco con cuore sulla Groenlandia. Il cambio di circolazione imprimerà una probabile accelerazione meridiana del lago d’aria gelida, attualmente confinata nella propria sede naturale tra i ghiacci del Circolo Polare Artico.
Questa massa d’aria gelida inizierà pertanto le sue manovre di discesa verso sud, attratta peraltro da un regime ciclonico (estrazione atlantica) che abbraccerà buona parte dell’Europa Centro-Meridionale. Attualmente è ancora prematuro tracciare le possibili conseguenze in vista per l’Europa e per l’Italia, ma le analisi più credibili fanno propendere per l’espansione della colata gelida verso la Scandinavia e la Russia, in successiva estensione retrograda verso l’Europa Centrale.
Come mai il forte blocco anticiclonico in Groenlandia? L’avevamo annunciato a più riprese nelle scorse settimane: una vasta zona di acque decisamente più calde della norma continua a giacere proprio nei pressi delle coste meridionali della Groenlandia ed è proprio quest’anomalia delle acque oceaniche a favorire l’insediamento di blocchi anticiclonici a tali latitudini.