Una perturbazione dietro l’altra:
una complessa struttura ciclonica, fatta da vari minimi di Bassa Pressione, ha riattivato il nastro trasportatore atlantico e le perturbazioni oceaniche hanno modo di dirigersi direttamente anche sulle nostre regioni. La prossima è attesa nella giornata di giovedì, la successiva dovrebbero interessarci tra sabato e domenica.
Imponenti manovre invernali incombono sul Continente europeo:
la configurazione è quella canonica delle ondate di gelo su vaste zone dell’Europa. Un blocco anticiclonico che inibirà ulteriori ingerenze atlantiche, un successivo isolamento di una cellula altopressoria tra Groenlandia e Regno Unito, un Vortice Artico in scivolamento sulla Russia Europea. Si profila la prima, intensa ondata di gelo, che potrebbe anche coinvolgere le zone centrali del Continente e forse anche parte del settore ovest.
E l’Italia? Resterà a guardare?:
Analizzando le principali proiezioni modellistiche si scorge un calo termico anche sulle nostre regioni. Va detto che attualmente i più autorevoli Centri di Calcolo sono sostanzialmente concordi nell’imputare una maggiore ingerenza artica alle regioni Settentrionali. Potrebbe far freddo, il primo vero freddo invernale, tanto da non escludere la possibilità di qualche nevicata a bassa quota.
Le principali incertezze:
qualora dovesse reggere il blocco anticiclonico non è da escludere che il fiume d’aria gelida abbia la possibilità di estendersi maggiormente verso sud, coinvolgendo attivamente altre zone peninsulari. Se invece dovesse realizzarsi l’isolamento della cellula altopressorio succitata, si deve mettere in conto la formazione di un corridoio perturbato che andrebbe a limitare parzialmente lo scivolamento a sud del lago artico. E all’interno di questo corridoio rientrerebbero a pieno titolo le regioni Centro Meridionali.
E’ innegabile che sia il sintomo dell’imminente cambio di stagione:
Non scordiamoci che l’Inverno, meteorologicamente parlando, comincia il 1 Dicembre. Quindi qualora si dovesse realizzare l’ondata di gelo non vi sarebbe nulla di strano. Non scordiamoci che anche in Italia i primi freddi, quelli da neve a bassa quota per capirci, appaiono spesso nel ponte dell’Immacolata.
Focus: il tempo sino al 30 novembre 2010
La settimana si chiuderà sotto l’egida atlantica. Giovedì transiterà rapidamente un impulso perturbato e pioverà in varie regioni. Sabato giungerà una più intensa perturbazione che in seguito potrebbe scavare un’area di Bassa Pressione a ridosso dell’Italia. Il maltempo, dopo aver interessato pesantemente le regioni Settentrionali, potrebbe attardarsi per vari giorni coinvolgendo maggiormente i versanti tirrenici.
Nell’ultima settimana di Novembre il tempo potrebbe risentire di un regime di instabilità e potrebbe avvalersi dell’apporto dell’aria Artica proveniente da Nordest. Il freddo potrebbe interessare le regioni Settentrionali, ma la diminuzione delle temperature pare possa coinvolgere l’intera Penisola ed annunciare il graduale passaggio di testimone tra l’Autunno e l’Inverno.
Evoluzione sino al 05 dicembre 2010
Dicembre comincerebbe, il condizionale è d’obbligo, all’insegna dell’Atlantico. Sembra infatti che dopo il temporaneo stop per via del blocco anticiclonico, le depressioni possano riprendere vigore e sospingere altre perturbazioni nel Mediterraneo.
In conclusione.
L’ultima metà di Novembre pare destinata a confermare il trend dell’intera stagione: la dinamicità. Stavolta però le rimonte anticicloniche appaiono davvero improbabili.