Siamo ormai in procinto della prima pausa che l’Atlantico concede all’incedere delle perturbazioni dall’inizio dell’anno. Tra oggi e domani, a partire dal Nord-Ovest e poi in tutto il Nord, tornerà il sole. Dopo inizierà la rimonta dell’alta pressione subtropicale, che interesserà soprattutto il centro e il sud Italia nei giorni immediatamente successivi alla metà del mese.
Il nord Italia rimarrà esposto ai condizionamenti delle basse pressioni atlantiche, che non usciranno di scena ma solo si sposteranno un po’ più a nord e un po’ più ad ovest. Per alcuni giorni non transiteranno veri fronti sul Nord, ma il flusso delle correnti da sud-ovest non permetterà una vera stabilità, saranno anzi probabili nuove piogge, di debole o moderata intensità.
Se fino alle 120 ore, ovvero ai cinque giorni di previsione, i principali modelli matematici sono in sostanziale accordo, dopo, nel periodo di previsione compreso tra 5 e 10 giorni, vengono mostrate importanti divergenze. Nemmeno dai modelli ensemble si scorge una lettura univoca dell’evoluzione meteorologica.
Da un lato GFS mostra la possibilità che un braccio dell’anticiclone delle Azzorre protegga l’Italia dalle intemperanze atlantiche e artiche, deviando ad est le saccature, dall’altro ECMWF occidentalizza molto le saccature atlantiche facendole sprofondare nel Mediterraneo Occidentale, attivando di conseguenza una nuova fase di maltempo sull’Italia. Entrambi i modelli sono in accordo sul futuro nuovo raffreddamento delle aree scandinava e russa.
A nostro giudizio dopo la rimonta anticiclonica potremmo andare incontro ancora ad un periodo dominato dal flusso occidentale, ma in un contesto meno perturbato di quello che ci ha accompagnato fino ad oggi. Solo dopo il 20 febbraio potrebbe arrivare il freddo, favorito da un rallentamento della circolazione atlantica e da maggiori scambi meridiani, è quanto si scorge dalla coda del modello ECMWF e a tratti in alcune emissioni di GFS. Sembra l’ultima chance per l’Inverno.