ONDATE DI CALDO SENZA TREGUA – Siamo ormai a tre, inteso nel numero di ondate di caldo che hanno colpito l’Italia dall’inizio dell’estate: l’ultima in realtà è quella che s’intratterrà per gran parte della settimana odierna, specie al Sud Italia. In una normale estate, 3-4 ondate di caldo non mancano mai, ma peccato che quest’anno non siamo nemmeno al giro di boa della stagione e iniziano a sorgere interrogativi leciti su quello che sarà il prosieguo stagionale, nel timore di rivivere le gesta delle estati più roventi, in primis quella del 2003. D’altronde, questo lungo periodo caldo non è stato interrotto da vere e proprie pause rinfrescanti ed è questa la maggiore anomalia, dato che almeno per ora nessuna onda di calore ha manifestato caratteri eccezionali.
ANOMALIE TERMICHE IN ATLANTICO – La chiave di volta di questa situazione è determinata in modo evidente dalla distribuzione delle anomalie termiche in Atlantico, ben considerando che quelle negative (acque fredde) portano lacune cicloniche, mentre quelle positive (acque più calde) rafforzano le alte pressioni. Tra le Azzorre e la Gran Bretagna notiamo un vasto corridoio di acque più fredde del normale, che hanno alimentato le depressioni, mentre a ridosso del Portogallo e Marocco notiamo acque più calde, così come sul Mediterraneo. Il maltempo persistente sul Regno Unito e le ondate calde dirette sul Mediterraneo deriva proprio da questa situazione, che ha portato una NAO negativa, con gli affondi del getto perturbato nel cuore del Medio Atlantico.
TREND DI LUNGO CORSO – Appare decisamente interessante vedere ora quelle che sono state le anomalie della pressione a livello del mare riscontrate nel mese di giugno: notiamo l’ampia lacuna barica, con pressione più bassa della norma, nell’ampia fascia a ridosso delle Isole Britanniche e fino all’area del Medio Atlantico tra i 30 ed i 40° N, ovvero in perfetta sintonia con le aree dove le anomalie termiche superficiali (SST) sono maggiormente negative. Questo ha quindi determinato un anticiclone delle Azzorre posizionato un po’ più basso rispetto alla norma, ma molto forte a ridosso dell’Atlantico Portoghese dove ha agganciato l’anticiclone sub-tropicale, con quest’ultimo che ha avuto terreno fertile per risalire inevitabilmente alle latitudini mediterranee, anche in virtù di una linea di convergenza intertropicale sempre più alta del normale.