Come avevamo annunciato si prospettavano grandi cambiamenti nella distribuzione della anomalie termiche sul continente europeo per la settimana ormai passata, e così è stato.
Aria mite oceanica è arrivata sull’Europa occidentale, mista ad aria africana sul Mediterraneo occidentale, spazzando via l’ondata di freddo artico che aveva portato un inverno precoce su mezza Europa.
L’aria mite è giunta fino in Scandinavia e nel nord-ovest della Russia e ancora una volta l’Artico ha sofferto di pesantassime anomalie climatiche, con temperature molto sopra la norma. A soffrire di questa situazione sono i ghiacci che hanno raggiunto ormai da un mese il minimo stagionale di estensione dall’inizio delle rilevazioni satellitari (e con ogni probabilità da molto molto più tempo).
Il freddo si è invece acuito sulla Russia a est degli Urali, dove si è formato un potentissimo anticiclone termico con pressione fino a 1060 hPa. Il fortissimo gradiente barico di pressione tra questa zona della Russia e la zona del Mar Nero, ha causato fortissimi venti verso la Russia meridionale, la zona caucasica e l’Ucraina orientale. L’aria fredda è arrivata fin sul settore sud-orientale europeo.
Possiamo notare nella mappa asiatica (tutte le mappe fonte weatherbell su dati NCEP), le fortissime anomalie termiche negative tra la Siberia occidentale e il Kazakistan, mentre anche in Asia l’Artico è in fortissima sofferenza.
Concludiamo con il Nord America. Ancora caldissimo quasi tutto il continente, con poche eccezioni tra Alaska e Canada nord-occidentale e in Florida.
La stagione fredda si è aperta quindi con forti anomalie climatiche di segno opposto nelle varie zone dell’Emisfero Boreale. Potremmo vivere una stagione di estremi meteo? Alcuni segnali sembrano prospettarlo, ma sappiamo che le previsioni climatiche e le teleconnessioni sono ancora lontane dall’avere una buona affidabilità predittiva. Navighiamo pertanto a vista (15 giorni o giù di lì).
Intanto per la settimana corrente ci aspettiamo un’Europa ancora sostanzialmente interessata da clima piuttosto mite e anomalie termiche positive, salvo la Scandinavia dove dovrebbe tornare un po’ di freddo. L’anticiclone russo tenderà a ritirarsi, mentre un blocco anticiclonico britannico preparerà la strada per la prossima irruzione artica che dovrebbe giungere in Europa gli ultimissimi giorni di novembre.