L’Italia è interessata da un “normale anticiclone dinamico invernale”, ovvero da un’area di Alta Pressione che si origina in Atlantico e che si porta sino all’Italia.
L’Alta Pressione dinamica ha un cuore caldo, ovvero non apporta freddo diffuso come le Alte Pressioni termiche (esempio, quelle che nella stagione invernale si formano nelle vaste aree continentali delle medie e alte latitudini come l’Anticiclone Russo Siberiano), eppure il freddo a dicembre si era fatto sentire diffuso su tutta l’Europa centrale, fino alla Francia, così in questi giorni in varie località padane, sempre per effetto delle alte pressioni dinamiche.
Gli anticicloni producono una compressione verso il basso dell’aria, così che il freddo e l’umidità si annidano in valli e pianure, dove vediamo prodursi sovente a carattere diffuso, nebbie e condizioni di clima rigido.
Anzi, una peculiarità delle Alte Pressioni invernale è portare il freddo nelle pianure, così che in queste zone si registrano temperature più basse che sui monti.
Ma che cosa sta avvenendo in queste ore?
Ebbene, come si è fatto cenno questa mattina, la temperatura su parecchie località di pianura e valle è salita rispetto a ieri, eppure all’apparenza il tempo (insieme di fattori climatici, compresa la circolazione atmosferica) non è cambiato.
L’osservazione empirica delle nebbie presenti oggi risponde all’interrogativo che in tanti ci hanno posto: la nebbia di inversione termica è una massa d’aria satura e fredda, a causa del poderoso campo di Alta Pressione la nebbia si è diffusa in spessore che ha diminuito l’effetto delle inversioni termiche e le temperature sono salite, come se il cielo si fosse annuvolato.
Cosa accadrà nei prossimi giorni?
Il permanere del campo di Alta Pressione per almeno tre giorni, favorirà un aumento delle formazioni nuvolose e delle nebbie spesse, così che l’escursione termica andrà diminuendo e avremo temperature minime meno basse.
Il cambiamento atteso dopo il 13 del mese, che oggi appare sempre più probabile e deciso, riporterà il freddo dove sta scomparendo, ma specialmente dove è andato proprio via e le temperature sono fortemente superiori alla media del periodo.
Anche questa è climatologia e anche se non sono un padano (!!??), conosco l’insidia della nebbia spessa in altezza che ruba il freddo alle inversioni termiche.
Per finire, vorrei aggiungere che se avessimo avuto valori di pressione al suolo meno considerevoli, il processo di crescita di spessore della nebbia si sarebbe rallentato.
Inoltre il periodo precedente al tempo anticiclonico non era freddo e quindi il freddo nebbioso, definito da taluni artificiale, anche se poi è stato assai reale, sta avendo vita breve, con temperature tutto sommato nella media del periodo.
Insomma, non c’è proprio più la nebbia d’altri tempi, anche se pure nel passato il fenomeno descritto nell’articolo, si è presentato, ma oggi fa più notizia perché il clima appare sempre più diverso di alcuni anni fa.