Dall’Eyjafjallajokul al Grimsvotn, l’Islanda sale di nuovo alla ribalta Diversamente da quanto si era ipotizzato in una prima fase, l’attività eruttiva del vulcano Grimsvötn (il più grande dell’Islanda) sta determinando i primi effetti al traffico aereo, con l’interruzione precauzionale di diverse tratte aeree sul Nord Europa, a causa dell’arrivo delle ceneri emesse in atmosfera (plume), le quali possono mandare in tilt le sofisticate sonde di altitudine e velocità, e in alcuni casi bloccare addirittura i motori: inizialmente l’emergenza era ristretta alla sola Islanda con la chiusura dello spazio aereo del principale aeroporto dell’Isola, ma da quest’oggi i disagi si sono estesi verso le Isole Britanniche.
Le ceneri vulcaniche hanno infatti raggiunto i cieli della parte nord della Gran Bretagna, grazie a correnti favorevoli: gli aeroporti di Glasgow ed Edimburgo sono rimasti chiusi, così come quelli minori di Aberdeen e Inverness. Disagi anche in Irlanda del nord, mentre in Inghilterra gli scali hanno seguito la normale attività. Inevitabili le prime polemiche in merito alle restrizioni, giudicate non necessarie da alcune compagnie aeree: in tutto i voli annullati in Europa sono stati 500 (sui 29mila pianificati in tutto il Continente), ma questo numero potrebbe accrescersi nei prossimi giorni.
La “nube”, spinta dalle correnti occidentali in quota, ha raggiunto anche la Scandinavia, determinando blocchi aerei fin da questa mattina nella Norvegia occidentale (chiusi gli scali di Stavanger e Karmoey) e ritardi in Danimarca. Attualmente le ceneri si stanno diffondendo anche sulle aree della Norvegia meridionale e lambiscono il sud della Svezia. Le autorità di Copenaghen hanno chiuso lo spazio aereo nord-occidentale danese (dove non ci sono aeroporti) a un’altezza inferiore ai 6 mila metri.
Si diceva che la situazione potrebbe in parte degenerare: appare probabile da questa notte la chiusura dello spazio aereo sulla Germania nord-occidentale, in particolare per quel che riguarda gli aeroporti di Amburgo e Brema. Secondo i modelli grafici di evoluzione del Met, mercoledì la nube dovrebbe produrre un’alta concentrazione di ceneri a bassa quota sui cieli della Germania settentrionale, colpendo Berlino e Amburgo; giovedì sarà su Polonia, Repubblica ceca, Ucraina e Bielorussia (ma con basse concentrazioni di ceneri).
La giornata peggiore, secondo le attuali proiezioni, potrebbe essere venerdì, quando un’elevata concentrazione di ceneri si dovrebbe materializzare in media e alta quota su Gran Bretagna e Irlanda, nord della Francia – inclusa Parigi – con rischi anche per Belgio e Olanda; sabato infine, le ceneri dovrebbero diradarsi, restando presenti solo in basse concentrazioni e in alta quota su Francia, Germania, Polonia e Paesi scandinavi. Al momento non s’intravede il rischio che la nube possa sconfinare più a sud, in direzione dell’Italia.