Italia dai due volti: nel corso dell’inverno è capitato sovente, diciamo pure quasi sempre, che le perturbazioni atlantiche riuscissero ad inserirsi facilmente sulla nostra Penisola causando maltempo diffuso. Stavolta, invece, le due incursioni settentrionali hanno distribuito i fenomeni meno regolarmente ed ora stiamo assistendo ad un maggiore coinvolgimento delle adriatiche e del Sud.
Cambio di pattern: ciò che preme sottolineare è la modifica sostanziale dell’impianto circolatorio. L’Atlantico, che ha dominato in lungo e in largo, sta pigiando il piede sul freno e ciò consente all’Alta delle Azzorre di farsi rivedere. Anticiclone che col passare dei giorni diverrà tonico e sfrontato, al punto da impadronirsi della scena meteorologica sull’Europa occidentale.
Sbilanciamento ad ovest: quel che emerge dall’analisi modellistica comparata è una collocazione anticiclonica troppo occidentale. Una propaggine riuscirà ad interessare le regioni settentrionali – cosa che sta già facendo in queste ore – ma non avrà la forza necessaria per estendersi al resto del Paese. Ciò fa si che l’insidiosa goccia fredda isolatasi sullo Ionio prosegua con la sua azione destabilizzante su Adriatiche e al Sud.
Il medio termine: cosa aspettarsi dall’evoluzione sul medio periodo? Presumibilmente un quadro meteorologico abbastanza simile a quello attuale. Il ché significa che l’Alta delle Azzorre continuerà ad avere ulteriori difficoltà a spingersi verso di noi e la porta orientale resterà aperta.
Freddo all’orizzonte?: Definirlo tale probabilmente è eccessivo, tuttavia nel lungo periodo s’intravede non soltanto una crescente ingerenza orientale, ma anche una ripresa di quegli scambi meridiani tipici del periodo. Tra l’altro confermiamo un trasferimento del freddo verso il comparto Euroasiatico, il ché deporrebbe a favore di un maggiore coinvolgimento della nostra Penisola da parte di eventuali incursioni artiche.