Siamo alle prese con una depressione mediterranea, ultima di una serie notevole di depressioni a regime semistazionario che hanno contraddistinto l’autunno italiano. E’ facile in questo contesto rilevare una correlazione fra QBO negativo e comportamento stratosferico e troposferico con predilezione per importanti scambi meridiani.
Oggi però in questo articolo vogliamo leggere questo importante indice sotto la lente della analisi climatica per capire quanto esso in realtà incida sull’inverno italiano. Partiremo con il citare gli anni in cui abbiamo avuto valori così bassi in Ottobre come quest’anno. Diciamo subito che i valori di quest’anno sono riconducibili solo all’invernata 2005-2006. Infatti negli episodi precedenti i valori di QBO invernali non superavano i -22, mentre l’ottobre 2007 ha fatto segnare un valore negativo di -29 superato solo dal novembre 2005; inoltre valori così negativi a ottobre sono stati registrati solo negli anni 1970-1974-1979, e solo nel 1979 e nel 2005 il valore del QBO poteva essere correlato con l’attuale, in quanto solo in quell’anno avevamo avuto un cambiamento di segno nell’Aprile precedente come quest’anno.
Dunque possiamo climatologicamente considerare solo gli anni 1976 e 2005, in quanto discorso diverso merita il 1965-66 quando oltre ad avere valori molto bassi a Ottobre ci trovavamo in un episodio di QBO negativo di lunga durata.
Comunque c’è da dire che sia nel 1979 che nel 2005 così come in tutti i precedenti episodi citati balza all’occhio una particolare caratteristica: in tutti questi anni l’inverno ha presentato massicci e ripetuti split del vortice polare.
Dunque anche quest’anno possiamo aspettarci questi split? Con molta probabilità si. Il punto però è un altro, perché questi anni sopracitati non compaiono fra le annate ricordate eccezionali per le ondate di freddo in Italia? Semplice, pare che gli split abbiano in tutti questi anni interessato l’America settentrionale e la Russia senza entrare franchi nel Mediterraneo come nel 1985 o nel 1956. Per cui gli anni con QBO negative anche eccezionali in Ottobre hanno sempre portato inverni contraddistinti da ondate anche notevoli, ricordiamo il 1966 o il 1979-80 e prefino il 2006 con la grande irruzione storica mancata per l’Italia, ma mai eccezionali. Lo split del vortice polare è infatti avvenuto sempre duplice con direzioni prevalenti verso gli “States” e la Russia con la conseguenza di dare origine a potenti depressioni atlantiche che di fatto tagliavano le rasoiate gelide dirette verso l’Europa centrale impedendo l’entrata franca verso l’Italia, con interferenze umide zonali che portavano potenti nevicate in centro Nord Europa ma poco o nulla in Italia, condannata dal rovescio della medaglia di uno split del vortice polare, che se da una parte garantisce il bacino gelido a est dall’altra parte garantisce combustibile per il motore atlantico.
Cosa succederà quest’anno, la Nina e l’anomalia del jet stream atlantico cambieranno le carte in tavola? Oppure perderemo un’altra grande occasione per rivivere un evento storico? Vedremo. Una cosa è certa: gli anni con QBO negativa sono sempre estremamente dinamici e questo pare essere sulla buona strada per regalarci grandi emozioni.