La mia analisi climatologica parte dall’analisi della stratosfera, pesantemente responsabile del tempo europeo di questo strano autunno. Possiamo partire dall’analisi dello strato stratosferico più basso 100Mb, per notare come un impavido vortice polare stratosferico sia immobile oramai da qualche tempo sul Canada settentrionale. In questa zona dunque staziona ormai da due mesi il “core” gelido del vortice polare. Questa posizione così occidentale penalizza pesantemente l’Europa, infatti la situazione stratosferica si ripercuote sulla alta troposfera con la formazione in sede canadese di continue depressioni che investono l’Europa nella sua parte occidentale.
Di concerto la tendenza a una bilobazione sempre più accentuata del vortice polare stratosferico sta in questi giorni isolando in sede asiatica un secondo centro del vortice polare stratosferico, responsabile, da un lato del raffreddamento della zona asiatica, dall’altro della continua alimentazione dell’alta pressione termica russa.
In tal situazione rimane fortemente penalizzata l’Europa, infatti la direzione ovest-est delle correnti stratosferiche impedisce di fatto l’avvento del freddo in Europa, posizionata fra i due fuochi “freddi del vortice polare stratosferico. La situazione non è dunque favorevole, al momento, a situazioni particolarmente importanti di freddo, e non lo sarà fin quando la situazione stratosferica rimmarrà questa.
Vie di uscita da una situazione del genere ce ne sono, e sono anche abbastanza intriganti per l’inverno europeo, infatti se solo, come molti climatologi si aspettano, visto il minimo solare, ci fosse l’avvento di uno stratworming nei prossimi mesi, il direzionamento delle correnti stratosferiche ovest-est, verrebbe totalmente invertito, grazie allo sviluppo di una cellula altopressoria stratosferica al posto dell’attuale vortice polare bilobato, favorendo la tendenza a retrogressioni del “core” gelido asiatico in direzione dell’Europa stante il binario barico costituito dalla nascente alta pressione russa.
Rimane questa al momento la via di uscita più intrigante per l’Europa, perchè porterebbe non solo retrogrssioni fredde, ma visto la presenza di un “core” gelio secondario sul Canada, il totale split del vortice polare stratosferico produrrebbe irruzioni fredde sugli States, con la possibile erezione, di risposta, dell’Azzorriano a legarsi con un forte anticiclone russo siberiano in espansione verso ovest di risposta agli sconvolgimenti stratosferici.
Però al momento questa è solo fantameteorologia, ed è solo una ipotesi fra le tante disponibili. Ad oggi, è bene ribadirlo, c’è solo una situazione stratosferica fortemente penalizzante per l’Europa dal punto di vista termico e per l’Europa orientale anche dal punto di vista precipitativo, e nessun parametro ci può dare la sicurezza che lo stratworming avvenga sul serio. Attenzione dunque alla stratosfera potente motore dell’inverno prossimo venturo.