Nell’ultimo articolo, circa due settimane fa, esponevamo come la lunga anomalia quadrimestrale che aveva interessato il Mediterraneo centrale fosse ormai finita. In effetti i movimenti stratosferici avevano permesso alla circolazione del vortice polare di scendere di latitudine, complice una forte irruzione negli States, e di rompere la lunga fase altopressoria mediterranea. Dopo questa rottura dei tempi, stante il predurante blocco alle correnti occidentali dovuto a una anomala configurazione del Jet Stream, abbiamo voluto credere che ad una anomalia positiva (in quanto a pressione e temperatura) potesse corrispondere una fase negativa, figlia delle stesse anomalie del Jet Stream che avevano generato la lunga anomalia precedente.
In realtà questo non è avvenuto. Il flusso occidentale, complice un potentissimo vortice Canadese, ha sfondato finalmente dopo quattro mesi riportando il mite Atlantico sulla scena europea. Facendo una prima superficiale considerazione potremmo pensare che l’inverno sia finito, in effetti le temperature miti che dai prossimi giorni interesseranno l’Italia potrebbero farlo pensare, ma in realtà una nuova fase del tempo molto più dinamica potrebbe invece provocare grossi mutamenti nei prossimi 15 giorni. Infatti già alcuni modelli vedono uno split del vortice polare con una grossa massa gelida avvicinarsi all’europa meridionale: inverno tardivo? Difficile a dirsi, sicuramente il clima atlantico è sempre foriero di grande dinamicità e dunque, se prima dovevamo sperare che le alte di blocco favorissero ponti con alte termiche, prima assenti, oggi presenti, ma non in grado ancora di svolgere un importante ruolo nel clima europeo; ora dovremo sperare che le onde di Rossby, che prima o poi inizieranno a disturbare il flusso atlantico, possano portarci a un nuovo blocco e magari a un inverno tardivo…
Un’ultima annotazione: c’è gia chi parla di estate rovente. Una cosa è certa, statisticamente è difficile che una anomalia possa ripetersi uguale a sé stessa nel giro di pochi mesi, è come se si pensasse che fosse altamente probabile che un giocatore di poker faccia per due mani consecutive scala reale, per cui non affanniamoci a prevedere la anomalia positiva a tutti i costi e godiamoci quelle briciole di inverno che ci sono rimaste tentando di decifrare al meglio i segni che la natura ci concede…