La rimonta anticiclonica si è ormai completata verso l’Italia, con la saccatura perturbata a carattere freddo che si è definitivamente allontanata verso levante, oltre l’Egeo. Gli ultimi rimasugli instabili all’estremo Sud sono stati scalzati e ciò che rimane in eredità è solo una residua vivace ventilazione da nord-ovest, più accentuata tra il Basso Adriatico e il Canale d’Otranto. In queste aree si risente ancora di un discreto gradiente barico, fra i massimi anticiclonici posizionati appena ad ovest dell’Italia e la depressione collocata fra la Turchia e Cipro.
Il dominio anticiclonico alle nostre latitudini si contrappone al passaggio delle nuove vicende perturbate, in scorrimento sulla media ed alta Europa: un primo perno depressionario si trova collocato in Scandinavia ed ha comportato la discesa d’aria moderatamente fredda su parte delle nazioni centrali del Continente, mentre un nuovo mulinello depressionario già avanza in direzione del Regno Unito, come si può apprezzare dal ramo perturbato sopraggiunto sull’Irlanda.
Non è comunque tutto oro quel che luccica per quel che concerne il dominio anticiclonico che si è proteso sul Mediterraneo: è interessare andare a scrutare quelli che appaiono già come evidenti elementi di disturbo. Anzitutto qualche nube innocua di tipo alto è transitata sui cieli di parte dell’Italia, sulla scia di deboli infiltrazioni umide dai quadranti occidentali. Molto più interessante puntare lo sguardo verso la Penisola Iberica e soprattutto l’Africa nord-occidentale, con alcune formazioni temporalesche che denotano l’inserimento d’ulteriori infiltrazioni instabili, pronte ad attecchire in misura maggiore nei prossimi giorni sul bacino occidentale del Mediterraneo.