La prima violenta tempesta, scatenata da un’area ciclonica con perno sulla parte alta della Scandinavia, è ormai passata con maggiori effetti sulla Norvegia, ma non è finita qui: un nuovo nucleo di bassa pressione, meno profondo del precedente, si trova ora poco al largo delle coste nord-occidentali della Scozia. Forti correnti da W/SW stanno spazzando buona parte del Regno Unito: raggiunti i 180 km/h sulle Highlands scozzesi. L’intensità notevole dei venti scaturisce dal forte gradiente barico rispetto all’anticiclone presente sul cuore dell’Europa. Il flusso atlantico corre veloce alle alte latitudini e si è esteso verso le nazioni baltiche e i confini russi, apportando masse d’aria più miti che vanno a sostituirsi all’aria più fredda pre-esistente.
Il vero gelo, come già si vede da giorni, è concentrato sul sud della Russia Europea, con temperature che sono localmente scese sotto i -20°C. Nel contempo l’alta pressione di matrice atlantica protegge in modo sempre più deciso gran parte dell’Europa Centro-Meridionale, con nebbie da ristagno d’aria nei bassi strati specie nell’area carpatico-danubiana, con inversioni termiche che hanno mantenuto le temperature piuttosto basse anche in pieno giorno. La matrice calda in quota dell’anticiclone abbraccia invece più da vicino la Penisola Iberica, dove i valori termici hanno toccato punte di 22-23 gradi.
L’alta pressione ha guadagnato ulteriore spazio verso sud, espandendosi in modo più efficace sul bacino centrale del Mediterraneo. I rimasugli instabili sui mari meridionali e parte dell’Adriatico si sono ormai nettamente affievoliti e pertanto gli addensamenti che hanno interessato alcune zone del Sud Italia non hanno portato particolari conseguenze. Sul Centro-Nord d’Italia la stabilità si è ulteriormente rinvigorita con tanto sole, ma anche nebbie e dense foschie crescenti sulla Val Padana, in sollevamento solo parziale nelle ore più calde.