Fa quasi impressione notare come la perturbazione, che ha portato tanto maltempo sull’Italia con annessa persino un’alluvione lampo tra Liguria ed Alta Toscana, si sia quasi del tutto dissolta nella sua attuale posizione che la veda allungata dall’Adriatico Meridionale al Baltico. A determinarne questo sgretolamento è la fortezza anticiclonica di blocco che domina sull’Europa Orientale e sulla Russia. A dare manforte al suddetto fronte atlantico ne sta giungendo un altro di gran carriera, esteso dalle Isole Britanniche al Mediterraneo Occidentale.
Per quanto appaia minaccioso, il nuovo fronte non sarà in grado di progredire verso est, perlomeno non con la sua parte più attiva che andrà ad isolarsi tra il Basso Mediterraneo di ponente e le vicine terre nord-africane, prima di muoversi lentamente verso levante. A determinare un’evoluzione così rocambolesca non saranno tanto le resistenze anticicloniche che la stessa perturbazione troverà nel suo cammino verso levante, quanto piuttosto una rimonta del promontorio altopressorio oceanico che sta spingendo verso il Golfo di Biscaglia ed il Canale della Manica. Si avrà così un taglio della saccatura, che costringerà la perturbazione a dividersi in due tronconi.
Sull’Italia quindi si rafforzerà quest’intermezzo appena iniziato caratterizzato da meteo un po’ più stabile, anche se la poca solidità dell’alta pressione non impedirà il passaggio di nuvolaglia stratiforme medio-alte, tuttavia scarsamente produttiva. Solo le Isole Maggiori risentiranno dell’evoluzione del mulinello instabile in sprofondamento sul Nord Africa. In attesa di questi passaggi evolutivi, la giornata odierna è stata contrassegnata dagli ultimi rovesci della vecchia perturbazione che si sono attardati al Sud, con precipitazioni più consistenti sulla Puglia.