Resta ormai poco della saccatura che ieri ha colpito l’Italia, apportando scenari fortemente temporaleschi: non più sorretta dall’alimentazione del flusso di correnti fresche settentrionali, è solo rimasto un semplice mulinello instabile che dall’Adriatico Meridionale si è portato ormai sulla Penisola Balcanica, ove sono ben presenti forti condizioni d’instabilità.
Non s’arresta invece l’influenza dell’area depressionaria sull’Europa Settentrionale, che coinvolge soprattutto le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava. Nuovi affondi instabili alle nostre latitudini sono per il momento impedire dalla venuta in soccorso del braccio orientale dell’anticiclone delle Azzorre, che ha già riportato il bel tempo su una vasta fetta del nostro Paese.
La settimana che si chiude è stata dominata in lungo ed in largo, fra tutti gli eventi accaduti, dal feroce caldo record sulla Russia. Non è ancora finita questa eccezionale calura da incubo, che sta assediando ormai da troppo tempo i territori russi e limitrofi, con centinaia di morti per via degli annegamenti oppure vittime dei disastrosi incendi che stanno bruciando i boschi, tanto da richiedere l’intervento dell’esercito. Punte di 41 gradi si sono toccate anche quest’oggi sulle aree meridionali della Russia, mentre su Mosca il termometro si è fermato a circa 33 gradi. Il caldo non risparmia l’Ucraina con punte di 38 gradi e si presenta molto forte anche sui territori affacciati al Mediterraneo Orientale, come confermano i picchi di 42 gradi in Turchia ed a Cipro.
L’Italia sta velocemente uscendo dalle fase instabile nella quale era stata inghiottita ieri, ma più in generale tutta la settimana è stata contraddistinta da condizioni un po’ più fresche e a tratti instabili. Nella scorsa notte si sono avuti temporali molto violenti, che sul napoletano e sul salernitano hanno scaricato ingenti quantitativi di pioggia, una fra le cause probabili del crollo di una palazzina nella località di Afragola (NA) che purtroppo ha causato 3 vittime. Non solo la Campania, in quanto episodi di maltempo consistenti hanno colpito nel pomeriggio-sera di ieri il Lazio e l’Umbria, con temporali localmente accompagnati da fenomeni vorticosi.
Il mulinello instabile questa mattinata si è trasferito dapprima sull’Adriatico Meridionale ed in seguito sui Balcani: un’evoluzione piuttosto rapida, con condizioni d’instabilità che nelle ultime ore si sono attardate in genere tra il medio versante adriatico ed il Sud. L’aria più fresca e secca al seguito della perturbazione ha determinato una flessione termica al Sud, in parte imputabile anche alla nuvolosità ed ai locali fenomeni presenti. Solo su qualche località delle due Isole Maggiori si sono superati i 30 gradi.