Come nelle attese, il foehn ha investito alcune aree delle regioni settentrionali, sia pur limitamente e non in maniera diffusa.
Tra i valori termici che hanno fatto maggior scalpore sicuramente s’evidenziano i 22 gradi rilevati sul lago di Como, ma anche i 21 gradi raggiunti sul Piacentino.
Le temperature maggiormente eccezionali hanno però riguardato aree meno conosciute poste in quota o su fondovalle, laddove le correnti adiabatiche hanno potuto agire in maniera più significativa, e ciò in particolare fra basso Piemonte e Liguria, esattamente le zone interessate dalle termiche più alte in quota.
Sulle Alpi cuneesi è stata rilevata una temperatura di ben +10°C a Pian delle Baracche (2200 metri), mentre sulla stazione di Cuneo Levaldigi i termometri si sono fermati intorno ai 19 gradi (con temperature che nemmeno nella notte sono scese sotto i 12 gradi). Sempre per quanto concerne il Cuneese, superati i 20 gradi a Saluzzo a circa 400 metri d’altezza.
Caldo da record anche in Val d’Aosta, con il capoluogo regionale che ha superato i 20 gradi, secondo le rilevazioni delle stazioni del servizio meteo regionale (21,4 gradi rilevati all’aeroporto Corrado Gex di Saint Christophe-Aosta). Il vento di foehn ha costretto alla chiusura di vari impianti di risalita.
In Liguria raggiunti i 16 gradi nella zona del Faiallo (entroterra di Voltri versante padano), ad oltre 900 metri di quota, un record degli ultimi 25 anni per quanto concerne le temperature del mese di Gennaio.
Le correnti miti in discesa dalle Alpi erano in azione già dalla scorsa notte, e ciò è ben evidente dai 14 gradi di minima nei colli di Torino contro i 3 gradi della città e gli 0 gradi rilevati all’aeroporto di Caselle.
Sulle aree di pianura più orientali del nord il clima è risultato più fresco, questo per l’assenza di venti di foehn, situazione che ha favorito la persistenza di qualche foschia e banco di nebbia. Tuttavia, le temperature rilevati, anche localmente sotto i 10 gradi (Verona, Ravenna, Pescara), rappresentano pur sempre valori oltre la media di questo periodo.
Situazione molto differente, invece, verso le vallate Alpine del Trentino Alto Adige: spicca Bolzano, con una massima di ben 19 gradi!
La situazione non cambia granchè sul resto d’Italia. Infatti, l’azione delle correnti secche settentrionali di chiara origine sub-tropicale ha favorito temperature miti, e di gran lunga oltre la media del periodo, ancora una volte sulle alture collinari e montuose. In particolare, in evidenza l’Aquila, che ha raggiunto ben 18 gradi.
La situazione per domani cambia davvero poco. Naturalmente, la prevista attenuazione dei venti di foehn attenuerà l’entità del caldo eccezionale che ha colpito oggi alcune località del nord-ovest italiano, per l’effetto diretto dell’azione adiabatica delle correnti.
Nel contempo, però è atteso il rafforzamento dell’Anticiclone sub-tropicale, che determinerà un’ulteriore risalita delle isoterme in quota, specie sulle Alpi centro-orientali, con zero termico in risalita oltre i 3000 metri, con picchi persino oltre i 3500 metri sulle Alpi cozie, le Alpi Marittime e l’Appennino Ligure. Si tratta di livelli simil-estivi, del tutto eccezionali a Gennaio.
Anche per buona parte della prossima settimana persisterà il letargo invernale, beninteso che l’eccezionale anomalia calda in atto questi giorni andrà fortunatamente a calare, almeno in parte, grazie ad un contestuale calo dei geopotenziali in quota, al momento così elevati da sembrare quasi in estate.