I segnali di cambiamento e discontinuità rispetto a 24 ore fa sono già assai evidenti. La struttura Depressionaria, con perno sul nord del Regno Unito, si è infatti conquistata un importante spazio verso l’Europa centrale ed il settore Alpino.
Le correnti occidentali, collegate a tale primo modesto abbassamento di latitudine del flusso oceanico, interessano già il nord Italia, ove il transito una lievissima ondulazione ciclonica favorisce primi temporanei deboli fenomeni precipitativi a carattere sparso.
Non sono gli unici disturbi presenti quest’oggi sull’Italia: infatti insiste un debole ramo occluso a carattere innocuo al centro-sud, costituito da nuvolosità di tipo prevalentemente stratiforme. Un occlusione in quota molto invecchiata che è riuscita a risalire un po’verso nord rispetto a ieri, collegata ad un piccolo centro ciclonico sullo Ionio.
Allargando lo sguardo in Europa, emerge come l’Anticiclone termico, fino a ieri ben proteso dalla Penisola Scandinava al mar Nero, è invece costretto gradualmente ad arretrare verso est, e così anche la stessa aria fredda collegata a tale struttura barica, generatasi già da giorni alle alte latitudini fra Artico Russo e Penisola Scandinava.
Il freddo allenta così lentamente la morsa, tuttavia è ancora ben presente fra Finlandia, zone più ad est del continente Europeo compreso tutto il settore del mar Nero, a parte la Russia ove anzi s’intensifica la discesa diretta d’aria di provenienza gelida siberiana pilotata lungo il bordo orientale dello stesso Anticiclone.
Tale figura d’Alta Pressione opporrà ancora efficace resistenza e resisterà ben arroccato in Russia, impedendo dunque, almeno in una prima fase, all’impeto delle correnti oceaniche di penetrare con decisione anche verso l’Europa orientale.
L’unico sbocco per le perturbazioni Atlantiche non resta dunque che il Mediterraneo centro-occidentale, ove dunque si andrà a scavare nei prossimi giorni una profonda Depressione, che porrà fine all’indiscutibile stagnazione barica degli ultimi giorni.
Una saccatura che prenderà vigore sul Mediterraneo centrale, con depressione secondaria in azione sui nostri mari ad inizio settimana, favorita peraltro dalla distensione dell’Alta pressione oceanica verso Spagna e Francia occidentale, il che permetterà l’incursione d’aria fresca nord-Atlantica ad alimentare l’area perturbata.
La presenza dell’Anticiclone sul Mediterraneo occidentale rappresenta un elemento importante nei giorni successivi, in quanto la sua parziale influenza andrà inevitabilmente a spostarsi anche verso il Mediterraneo centrale, per via della forte attività del Vortice Polare sul centro-nord Europa, che si ricompatterà fortissimo.
Da tale azione combinata, a seguito dell’instabilità perturbata dei primi giorni della settimana, il trend di evoluzione sul medio termine pare poter essere all’insegna di un mite flusso zonale caratterizzato da modesti passaggi nuvolosi, e temperature costantemente fin troppo miti rispetto alla norma, anche per l’inizio di marzo. Il flusso più mite oceanico si addentrerà anche verso l’Europa orientale.
Col vortice polare in intensificazione alle alte latitudini, le onde perturbate assumeranno carattere molto meno pronunciato, dunque non è da attendersi l’espansione di promontori stabilizzanti a forte matrice sub-tropicale sul nostro bacino del Mediterraneo, che solitamente possono generarsi solo in corrispondenza di affondi depressionari sul vicino Atlantico Portoghese.