Aria di primavera sempre più protagonista, grazie alla presenza di un vasto campo stabilizzante di Alta Pressione, che ormai ha pienamente il polso della situazione su tutto il territorio italiano, e anche sulla parte più a sud del bacino centrale del Mediterraneo, negli scorsi giorni sotto un’influenza instabile ciclonica.
Dalla visione della finestra Satellitare è ben evidente l’impronta della campana altopressoria, la cui matrice è di origine Azzorriana. Il flusso atlantico perturbato è al momento confinato a latitudini molto elevate, con i sistemi perturbati in transito su un letto di correnti sud-occidentali, lungo una direttrice passante per l’Irlanda, la Scozia e le nazioni Scandinave.
Sul resto del Continente dominano i cieli sereni, sia pur con stagnazione di foschie e umidità nei bassi strati sulle grandi pianure, anche se il campo Anticiclonico presenta alcuni punti relativamente deboli.
Un’area ciclonica maggiormente attiva in quota è presente fra Canarie e Marocco, ed è responsabile degli annuvolamenti innocui che riescono a spingersi fin verso Gibilterra ed il sud della Penisola Iberica.
Sul Mediterraneo orientale è invece sempre implacabile l’influenza di un cut-off ciclonico a carattere freddo con perno posizionato sull’isola di Cipro, ancora parzialmente alimentato da refoli d’aria proveniente dalla Russia. Il raggio d’azione di questa circolazione fredda colpisce ancora buona parte della Turchia e delle nazioni che si affacciano sulle sponde centro-orientali del mar Nero.
Questi appaiono come gli unici significativi disturbi ad un campo Anticiclonico che, come già detto, ha guadagnato sempre più spazio anche sui nostri mari e sul Mediterraneo centrale.
L’insistente soleggiamento è alla base delle temperature significativamente elevate su vari settori del centro-nord dell’Italia, maggiormente all’interno del dominio altopressorio che tuttavia non è associato a nessun richiamo caldo di stampo sub-tropicale.
Valori termici che anche oggi hanno raggiunto punte di 22-23 gradi in molte località, fra le quali spicca anche Bolzano. Le zone a clima continentale hanno potuto godere di questi valori più alti, mentre sulle aree costiere, tranne alcune zone, i valori si sono attestati in genere più in basso, anche grazie all’insorgenza delle cosiddette brezze termiche diurne, pur relativamente deboli in un periodo che di norma non è ancora consono a tale fenomeno.
Questa parentesi di efficace stabilità primaverile è destinata a proseguire ancora nei prossimi giorni, sia pure con valori termici che non dovrebbero subire ulteriori incrementi, in quanto non è atteso un rafforzamento dei geopotenziali alle quote medio-alte dell’atmosfera.
L’attenzione di tutti va concentrandosi verso il prossimo cambiamento, che le mappe modellistiche persistono a mostrare già con partenza dal fine settimana, quando tenderà a costruirsi una struttura Anticiclonica di blocco eretta lungo i meridiani nel Vicino Atlantico.
E da una valutazione sommaria della media delle emissioni modellistiche odierne, è sempre più probabile che un consistente blocco d’aria gelida artico-marittima possa penetrare dapprima sull’Europa centro-occidentale, e poi sull’Italia e sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo.La barriera Alpina sarà capace di costituire un certo riparo, ma l’aria fredda dovrebbe comunque aggirare in parte l’ostacolo riuscendo a penetrare sia attraverso la Porta del Rodano, sia sul lato dell’Adriatico.
Si verrebbe a realizzare una saccatura fredda assai energica che costituirebbe un episodio tipicamente invernale, ma che non di rado può tardivamente verificarsi anche in questo periodo. La particolarità di quest’anno è che la stagione invernale non ha visto irruzioni fredde degne di nota dirigersi verso le nostre regioni, se non brevemente e con scarsa incisività nella parte conclusiva di Gennaio, mese che comunque si è rilevato complessivamente con un’anomalia calda senza precedenti.