ANTICICLONE PRENDE IL SOPRAVVENTO – Abbiamo avuto modo di osservare che le ondate temporalesche di questa Estate sono molto più intense di quelle che si avevano gli altri anni. Ma c’è una spiegazione abbastanza logica: la fascia di anticicloni sub-tropicali, che in genere si portava specie molto a nord, quest’anno resta per il momento piuttosto bassa. Inoltre, l’anticiclone delle Azzorre, invece di imporsi con i suoi massimi effetti sul Mediterraneo, tende a rimanere relegato sull’Ovest Europa. Questo contesto ha quindi favorito il continuo inserimento non di vere e proprie perturbazioni, ma d’infiltrazioni d’aria fresca in quota alla base della vivace attività temporalesca. In quest’avvio di settimana l’anticiclone oceanico ha guadagnato terreno verso levante e, non a caso, ritroviamo condizioni meteo più stabili sull’Italia, oltre che su gran parte della parte centro-ovest dell’Europa.
ISOLATE FORMAZIONI TEMPORALESCHE – Il maggiore apporto anticiclonico ha mostrato i suoi effetti su gran parte della Penisola, con cieli in prevalenza liberi da nubi per gran parte della giornata. Nelle ore più calde si è assistito allo sviluppo di cumulogenesi ad evoluzione diurna lungo la dorsale appenninica e le Alpi. Solo localmente la cumulogenesi è degenerata in veri e propri temporali, ristretti alle zone interne laziali e i settori montuosi tra Lucania ed Alta Calabria. Altri focolai temporaleschi hanno preso vigore sulla Sardegna centro-settentrionale, specie lungo i settori orientali ove si è avuto lo sconfinamento d’acquazzoni verso le zone costiere. Ci permettiamo di far notare che l’attività temporalesca osservata in queste ore pomeridiane, nonostante sia sempre piuttosto imprevedibile, ha rispettato appieno quelle che erano le proiezioni dell’indice di rischio temporale elaborato dal nostro modello numerico ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/28352-1-temporali-oggi-ecco-dove-piu-probabili]leggi qui per approfondimenti[/url]).