Stiamo per giungere al culmine di questa prima ondata di calore stagionale, poi, alla conclusione del week end, un po’ d’aria fresca atlantica dovrebbe riuscire a scalfire la campana anticiclonica almeno sulle regioni Settentrionali, ove si dovrebbe registrare un incremento dell’instabilità. La causa delle elevate temperature è riconducibile all’affermazione, sul Mediterraneo, di una vasta struttura anticiclonica di matrice subtropicale, incentivata da continui affondi ciclonici in direzione dell’Atlantico portoghese.
Sono giorni infatti che a livello Continentale riscontriamo due distinte azioni bariche: la prima, quella ciclonica, posizionata sull’Europa settentrionale ma in proiezioni meridiana verso sud. La seconda, quella anticiclonica, arroccata sul Mediterraneo centro orientale, ove l’Estate è esplosa improvvisamente e anticipatamente. In molti si staranno chiedendo se si potrebbe manifestare una situazione simile a quella che capitò nel fatidico 2003 e ci condusse all’Estate più calda degli ultimi 100 anni.
Poter dare una risposta non è semplice, ma quel che possiamo asserire, osservando i vari movimenti barici nel lungo termine, è che a breve si potrebbero manifestare i primi cambiamenti. Già da domenica, infatti, aria temperature di matrice oceanica dovrebbe insinuarsi sulle regioni Settentrionali determinando un lieve cedimento anticiclonico. Cedimento che avrà il merito di incentivare l’instabilità determinando inoltre un calo delle temperature.
Nel frattempo, tuttavia, prepariamoci a vivere giornate di gran caldo, l’azione di schiacciamento della massa d’aria calda verso il suolo sta determinando un ulteriore aumento delle temperature che, tra venerdì e sabato, dovrebbero raggiungere i valori più elevati. Le ultime proiezioni confermano infatti valori massimi che localmente potranno persino raggiungere i 35, ma già ieri, per esempio, talune località hanno toccate punte di 33 gradi. E’ il caso del Lazio, ma anche nelle città della Val Padana le termiche hanno varcato facilmente la soglia dei 30 gradi. Ieri, poi, a differenza delle giornate precedenti, s’è avuta una ulteriore inibizione dell’instabilità diurna, che si è limitata a poche aree alpine.
Oggi, invece, appurate le poche differenze evolutive, avremo qualche spiffero di aria umida oceanica verso il Nord, il che andrà ad incentivare una discreta ripresa dell’attività termo-convettiva pomeridiana lungo la cerchia alpina. Gli annuvolamenti saranno diffusi da ovest verso est, vi saranno numerosi rovesci temporaleschi che localmente potrebbero risultare anche di moderata intensità. Le zone più soggette all’azione temporalesca dovrebbero essere quelle alto piemontesi e alto lombarde, ove tra l’altro non si escludono degli sconfinamenti verso la pedemontana padana.
Qualche isolata cella temporalesca potrebbe poi svilupparsi nel Sud Appennino, precisamente al confine tra la Calabria e la Basilicata, si tratterà tuttavia di fenomeni di limitata estensione e durata. Cumuli che localmente potrebbero presentarsi anche in talune aree dell’Appennino centrale, ma la probabilità che vi siano altri temporali è nulla. Sul resto della Penisola dominerà il sole, farà caldo più o meno come ieri, forse un pochino di più al Centro Sud e sulla Sardegna.