ITALIA OASI MENO PROTETTA L’alta pressione sul Mediterraneo continua nel suo degrado, ma non cede di schianto, anche perché non vi è nessuna azione perturbata pronta a prendere il suo posto. Il minore apporto anticiclonico si traduce in un maggiore spazio per un tappeto di nubi basse sull’Italia, principalmente sui settori di ponente, a causa di lievi spifferi d’aria umida da ovest.
Nel frattempo, il flusso atlantico prova a scardinare il muro dell’anticiclone che ingloba anche parte dell’Ovest Europa con un sistema nuvoloso più deciso che, dopo aver raggiunto le Isole Britanniche, prova a sfondare verso le coste atlantiche iberiche e la Bretagna. Il fronte perturbato è preceduto da un richiamo di correnti miti che supportano l’anticiclone, con temperature particolarmente elevate in Francia (17 gradi a Parigi, 18 a Bordeaux, 19 a Clermont) e Spagna, dove si sono localmente misurati 20 gradi.
L’azione gelida rafforza la propria azione sulle zone più settentrionali del Continente e su parte del comparto orientale dell’Europa. L’anticiclone proteso sull’ovest della Scandinavia sale ancor più a nord e da qui guida l’inserimento di ulteriori masse d’aria gelide dal Circolo Polare Artico, che determineranno un’ulteriore notevole recrudescenza invernale, con effetti più vistosi che avremo modo di seguire tra le nazioni baltiche e la Russia Europea.