Le previsioni meteo annunciate da giorni non hanno fallito ed ecco che, dopo l’antipasto nevoso d’inizio settimana, un nuovo episodio di neve di maggiore rilievo ha coinvolto alcune zone padane di Nord-Ovest. Ma cos’è accaduto? Un debole vortice morente sull’Algeria è stato rapidamente risucchiato verso nord da un nuovo affondo depressionario del Vortice Polare in direzione dell’Europa Occidentale.
Le infiltrazioni d’aria fredda atlantica hanno rigenerato l’area vorticosa, in precedenza isolata, che sul Mediterraneo si è accentuata sotto la spinta di un notevole richiamo d’aria più calda di derivazione nord-africana: la penetrazione sciroccale non ha raggiunto in pieno il Nord, più precisamente il Nord-Ovest, ove la resistenza del cuscinetto freddo nei bassi strati ha prodotto quella situazione congeniale alle cadute di neve fino al piano
La neve è caduta localmente abbondante fino in pianura su buona parte del Piemonte, Ovest Emilia, Lombardia e persino a ridosso di alcune aree di Genova. Tra Appennino Ligure ed il Basso Piemonte le maggiori precipitazioni, con quantitativi persino superiori a mezzo metro d’accumulo ed annessi notevoli disagi alla circolazione. Non sono mancate nevicate, ancora in corso, sui fondivalle del Trentino Alto Adige.
La trasformazione della neve in pioggia, nel corso della giornata, è stata decisamente più lenta del previsto, permettendo il deposito del manto bianco anche per parte del pomeriggio sulle medesime zone. Un contributo alla maggior durata delle nevicate è stato consentito dalla notevole consistenza dei fenomeni. In queste ore serali la pioggia tende a prevalere su quasi tutte le zone di pianura e fino al torinese, ma episodi di neve bagnata sono ancora segnalati sul bergamasco e sul piacentino.
Le nevicate odierne sono da considerarsi come l’episodio forse più rilevante dell’ultimo trentennio in alcune aree nel cuore della Val Padana Occidentale, per quanto riguarda l’ultima decade del mese di Novembre. La neve non è mancata per buona parte della giornata nemmeno su Milano: gli accumuli raggiunti non sono stati particolarmente rilevanti, raggiungendo picchi attorno ai 10-12 centimetri in zone leggermente al di fuori del nucleo centrale della metropoli. Resta tuttavia un evento da incorniciare, trattandosi di neve molto pesante e bagnata, a tratti caduta mista a gocce di pioggia.
Il maltempo ha assediato il resto della Penisola, con frequenti ed intensi fenomeni temporaleschi prima sulle tirreniche e poi in alcune zone del Sud compresa fra la Sicilia Orientale, Calabria e Puglia. Le piogge si sono propagate anche lungo i versanti adriatici, senza degno riparo dei rilievi appenninici. Tra la notte e le primissime ore del mattino il maltempo aveva iniziato a colpire in maniera consistente alcune aree della Sardegna: una serie di linee temporalesche autorigeneranti hanno colpito buona parte dei settori orientali e la parte centrale del Campidano, causando danni gravissimi ai centri abitati ed ai collegamenti viari, ma fortunatamente solo per puro caso non si sono avute vittime, ma solo feriti e decine di salvataggi in extremis.
L’Isola ha così subito, nel giro di un mese, una terza grave alluvione lampo, dopo quelle del 22 Ottobre e del 4 Novembre. Nelle zone non interessate dai fenomeni è stato il fortissimo scirocco a causare danni: sullo stesso capoluogo cagliaritano il vento ha causato diversi danni rallentando l’attività all’aeroporto di Elmas, ma problemi per il mare in tempesta si sono avuti anche al porto per l’attracco di una nave merci, mentre sulla spiaggia del Poetto la mareggiata ha travolto gli stabilimenti turistici.
Un’intensa mareggiata si è abbattuta anche su Ostia causando, con allagamenti di alcune abitazioni nella zona dell’Idroscalo. Fortissimo lo scirocco sulla Capitale, con numerosi interventi dei Vigili del Fuoco per allagamenti e la rimozione di alberi, rami e cornicioni pericolanti. La furia dello scirocco lungo tutto il Tirreno ha bloccato anche i collegamenti marittimi con le isole del golfo di Napoli. Forti venti di Tramontana hanno poi spazzato la Liguria, specie la zona del Ponente Ligure.
La conclusione la dedichiamo ad un cenno alle temperature, con una radicale differenza fra il Nord ed il Sud del Paese: le nevicate hanno contribuito a mantenere valori massimi prossimi allo zero anche in pianura sulla Val Padana centro-occidentale. Sul Sud le tiepide correnti sciroccali hanno invece innalzato le temperature fino ad oltre 20 gradi su alcune zone della Sicilia.