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L’abbraccio anticiclonico non spegne l’instabilità

di Mauro Meloni
24 Apr 2008 - 17:45
in Senza categoria
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Ecco l'immagine Meteosat a colori, sullo spettro dell'infrarosso che fornisce informazioni sulla temperatura delle nubi. Le chiazze giallastre presenti sul cuore dell'Appennino denotano la collocazione delle celle temporalesche più imponenti e maggiormente sviluppate in altezza, foriere di forti rovesci. Copyright © Eumetsat 2008
L’Anticiclone sub-tropicale oceanico sale in cattedra, sferrando un primo moderato attacco sulle zone sud-occidentali del Vecchio Continente, limitando in tal modo l’attività delle correnti atlantiche, costrette a percorrere latitudini medio-alte.

Il flusso atlantico, collegato al sistema depressionario presente fra Islanda ed Isole Britanniche, risulta così costretto a cambiare direzione, non riuscendo a trovare più direttamente sfogo verso il bacino del Mediterraneo, contrariamente a quanto accaduto ripetutamente nelle ultime settimane.

Per il momento, la figura anticiclonica non si è ben consolidata da garantire forte stabilità nemmeno sulla Penisola Iberica, ove giunge qualche infiltrazioni nuvolosa. Il fulcro del dominio altopressorio si trova infatti ancora arroccato sul cuore dell’Africa nord-occidentale.

La matrice sub-tropicale in quota comporta la risalita di masse d’aria tiepide in quota, a loro volta poi compresse verso il basso dall’azione di subsidenza esercitata dallo stesso Anticiclone. Non devono dunque sorprendere le temperature vicine ai 30 gradi su alcune zone meridionali della Spagna, valori peraltro già raggiunti qualche settimana fa in concomitanza di un flusso nord-africano.

La nostra Penisola si trova ancor più al margine del dominio stabilizzante, in quanto è appena lambita dal bordo più orientale della cupola anticiclonica, sottoposta ad incursioni d’aria fresca dai quadranti settentrionali. La situazione è comunque decisamente migliore di quella dei giorni scorsi, caratterizzati da un regime depressionario.

La resistenza di una circolazione fresca ed instabile in quota sul vicino comparto balcanico-danubiano accentua le infiltrazioni di correnti settentrionali lungo il nostro Paese, mantenendo ancora fragile l’intelaiatura barica alle quote superiori dell’atmosfera.

L’instabilità atmosferica, causata da questo scorrimento di correnti settentrionali in quota, si esalta ovviamente nelle ore centrali del giorno, quando il contributo del riscaldamento solare sulle zone di terraferma accentua ulteriormente i contrasti, forzando l’aria più calda, che si genera in prossimità del suolo, all’ascesa in quota.

La mattinata odierna sulla Penisola si è aperta all’insegna dei cieli poco nuvolosi, a parte le regioni di Nord-Ovest interessate da una linea d’instabilità, capace di portare qualche precipitazione sul Piemonte, e localmente sulle aree settentrionali appenniniche.

In queste ore pomeridiane l’osservazione del Satellite mostra uno scenario ben diverso, con nubi sparse lungo la cerchia alpina, mentre quelle più consistenti interessano la catena appenninica centro-meridionale. Su queste ultime zone si sono già sviluppate celle temporalesche sparse, dall’Appennino Toscano fin verso quello settentrionale della Calabria.

Le formazioni temporalesche, esaltate dalle intense velocità verticali presenti sull’Appennino Centro-Meridionale, seguono un’evoluzione dettata dalla direzione delle correnti in quota provenienti da N/NW; non si escludono di conseguenza isolati sconfinamenti dei fenomeni temporaleschi fino a settori prossimi a quelli costieri, soprattutto sul Lazio e la Campania.

Durante la giornata di domani quest’energica instabilità sull’Appennino tenderà momentaneamente ad attenuarsi e sarà invece limitata alle zone montuose alpine centro-orientali. L’azione dell’Anticiclone resterà tutto sommato periferica, permettendo la ripresa d’instabilità nel week-end anche sull’Appennino Meridionale, ove giungerà un nuovo nucleo d’aria fresca in quota.

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