Si sta concludendo una lunga fase meteorologica che ha visto dominare per giorni un flusso perturbato di origine atlantica che ha causato piogge, nevicate sui rilievi e talvolta forti venti. La Depressione d’Islanda sul finire di Novembre ha spinto sull’acceleratore e quando ciò avviene il Mediterraneo diviene sede depressa, ossia transitano delle Basse Pressioni cariche di precipitazioni e che arrecano condizioni di generale maltempo. Solitamente una configurazione del genere penalizza maggiormente i versanti occidentali peninsulari, ma può accadere che in determinate circostanze gli impulsi perturbati assumano una traiettoria tale da interessare anche le restanti aree dello Stivale.
Se stamattina ci prendessimo la briga d’osservare l’immagine satellitare potremmo notare alcune importanti variazioni. Prima di tutto si vedrebbe un sistema nuvoloso attraversare le regioni del versante Adriatico e portarsi verso Sud. In secondo luogo sarebbe facile notare una rimonta anticiclonica nelle zone occidentali del Continente europeo, ove va affacciandosi l’Alta Pressione delle Azzorre. Estendendo il campo d’osservazione in direzione della Russia si vedrebbe invece un altro tipo di scenario.
A livello continentale stanno infatti avvenendo importanti variazioni, quel campo anticiclonico che abbiamo citato pocanzi andrà a spingersi verso nord, strutturando un blocco dato dall’abbraccio con un’altra figura di Alta Pressione presente sul Polo Nord. E quando si parla di blocco si fa riferimento solitamente allo stop, spesso brusco, alla circolazione oceanica. In tal modo le perturbazioni che corrono ad est trovano la strada sbarrata e si vedono costrette ad aggirare l’ostacolo in varie direzioni. A volte si trasferiscono verso l’Artico, caricandosi di aria fredda e discendendo sulla Russia con il loro carico di gelo. Altre volte invece scendono a sud, in pieno Oceano, esercitando una ulteriore risposta anticiclonica con la strutturazione di una radice mite nord africana che a seconda del suo posizionamento va a condizionare il tempo o sull’Europa occidentale oppure sul bacino del Mediterraneo.
Stavolta la soluzione è la seconda, ossia si andrà a strutturare quello sbarramento le cui radici affonderanno sin sul nord Africa, anche se nel corso dei giorni verrà a cadere la base del blocco che andrebbe in tal modo ad isolare una vasta struttura anticiclonica tra le Isole Britanniche e l’Europa settentrionale. E nel contempo il ramo più freddo del Vortice Polare, quello Siberiano, andrà avvolgendo in moto retrogrado i settori orientali del Continente. Ciò significa che inizierà un sensibile raffreddamento di tutta l’area e il gelo avrà modo di estendersi verso sud coinvolgendo nella sua morsa vari stati. Da definire, in questi giorni, gli effetti sull’Italia.
Intanto oggi lo scivolamento della goccia fredda verso il Mar Egeo richiamerà aria più fredda dai Balcani. Si attiveranno forti correnti settentrionali che causeranno un calo delle temperature sui versanti adriatici e al Sud. Oltre all’aspetto termico vi sarà una residua instabilità, che proprio in questo momento sta determinando delle precipitazioni tra Abruzzo, Molise, Puglia. Nelle prossime ore vi sarà un maggiore coinvolgimento delle regioni Meridionali, con i fenomeni che si estenderanno anche alla Calabria e al nord della Sicilia.
Data la flessione nella colonnina di mercurio, potranno esservi delle nevicate in Appennino, in genere a quote medio basse. Ciò significa ad esempio che sul Molise le precipitazioni nevose potrebbero cadere anche al di sotto dei 1000 m, poco al di sopra sui monti della Puglia e della Calabria. Nel resto d’Italia, se si eccettua qualche sporadica fioccata sui confini alpini orientali, si avranno condizioni di tempo buono. I cieli saranno difatti sereni o poco nuvolosi.