La parentesi tardo primaverile prosegue senza particolari tentennamenti, ma la struttura anticiclonica presente ormai da tempo mostra un certo affanno e i cenni in tal senso appaiono evidenti. Dobbiamo ripeterci: la staticità atmosferica provoca un accumulo di umidità nei bassi strati e durante le ore notturne avviene la condensazione con conseguente sviluppo di nebbie e nubi basse.
Le nebbie si manifestano più facilmente in pianure e valli, mentre le nubi basse arrivano dal mare e coinvolgono esclusivamente le zone costiere. C’è da dire che rispetto a ieri assisteremo ad un diradamento più rapido in Val Padana, questo perché c’è una perturbazione atlantica che tende ad avvicinarsi alle Alpi ma che innescherà esclusivamente una ventilazione di foehn in propagazione verso le pianure.
Dobbiamo aspettarci, oltre ad una migliore visibilità, anche un nuovo lieve rialzo termico con punte anche superiori ai 20°C in varie città del Nord Italia. Il clima sarà molto mite anche nelle altre regioni, in modo particolare lungo le coste ioniche del Sud Italia perché anche in questo caso interverrà un certo effetto favonico. Qui sarà dovuto ai venti nordoccidentali che incontreranno lo sbarramento appenninico.
Per il resto, una volta dissolte nebbie e nubi basse – tra alta Toscana e Levante Ligure sono persino in atto delle pioviggini – il tempo si farà bello e i cieli rimarranno sereni o poco nuvolosi. Da segnalare al più qualche velatura residua, ma nulla di ché. Insomma, tirando le somme sarà un’altra giornata tardo primaverile in attesa che gradualmente si manifesti un ritorno alla normalità.