Tra sabato sera e la giornata di ieri domenica 7 novembre l’aria fredda ha fatto il suo ingresso nella penisola italiana causando un generale peggioramento del tempo su molte regioni, eccetto quelle dell’estremo nord ovest.
L’ingresso di aria molto fredda anche in quota ha provocato durante la serata di ieri un’insolita attività convettiva in pianura Padana centro orientale. Le nubi temporalesche formatesi a causa della presenza di una -30 a 500hpa si sono mosse verso sud trasportate dal letto di correnti nord orientali in quota. In barba alla presenza della catena appenninica i temporali hanno scavalcato i crinali montuosi, presentandosi ieri sera all’ora di cena in alcune aree costiere della Liguria.
A seguito di questo rapido ed insolito fronte temporalesco è avvenuto il rovesciamento dell’aria fredda al suolo, dove si sono registrate le prime minime ad una cifra anche in località costiere. L’avanzata del fronte di aria fredda verso sud ha provocato in nottata alcuni temporali al largo del Mar Ligure. I temporali che precedentemente avevano colpito la pianura Padana hanno provocato in queste regioni alcuni rovesci molto violenti. La presenza di aria molto fredda in quota ha provocato precipitazioni grandinigene laddove i fenomeni sono stati particolarmente intensi, alcune località hanno persino assistito alla caduta di fiocchi di neve marcia sin quasi in pianura. Il fronte si è mosso molto rapidamente verso sud, per cui i fenomeni ad esso associati sono stati piuttosto brevi.
L’ingresso dell’aria più fredda anche nel resto d’Italia ha favorito la formazione di una attiva depressione con il minimo attualmente centrato nelle regioni centro meridionali. Il diretto contrasto tra l’aria più calda di origine mediterranea richiamata dalla depressione attiva e l’aria più fredda in arrivo da est ha provocato una notevole crisi temporalesca al centro-sud tra la giornata di ieri e questa notte. I fenomeni anche se in forma più attenuata stanno continuando anche adesso. Ad esaltare la fenomenologia ha contribuito anche la temperatura dell’acqua marina mantenutasi ancora alta grazie alle temperature piuttosto calde dei giorni scorsi. I temporali più intensi hanno colpito maggiormente le regioni costiere e le zone al largo, dove si sono registrati picchi notevoli di intensità.
Ancora per oggi il tempo si manterrà piuttosto buono nelle regioni settentrionali ma l’ingresso di aria fredda anche dal Rodano provocherà un certo calo della pressione che preluderà ad un generale peggioramento a partire già da domani. La formazione di un’ansa depressionaria tra Alto Tirreno e Mar Ligure sarà la responsabile di un peggioramento più convinto del tempo mercoledì con precipitazioni che potranno divenire nevose già a partire dai 600/700 metri al nord ovest.
Nel corso di mercoledì pomeriggio la rotazione dell’asse di saccatura NW-SE richiamerà correnti più calde da SE che dall’alto Adriatico penetreranno in Pianura Padana provocando una generale ripresa delle temperature e relativo rialzo della quota neve. Giovedì potranno verificarsi altre precipitazioni nell’arco alpino, specialmente il settore più occidentale, dove la quota neve si attesterà sui 1200 metri circa, 1400/1500 metri altrove. L’aumento delle temperature provocate dal richiamo di correnti meridionali già da domani interesserà le regioni centro meridionali dove sarà associato ad altre precipitazioni.
Venerdì sarà una giornata interlocutoria di parziale tregua nelle penisola italiana: gli effetti della depressione mediterranea si esauriranno comportando un certo miglioramento soprattutto al nord; temperature temporaneamente più miti, ma non più come i livelli dei giorni scorsi. A partire da sabato l’affondo di una depressione nella Scandinavia associata ad una puntata dell’anticiclone in aperto atlantico verso nord potrebbe provocare una nuova e più intensa discesa di aria fredda, di origine artica marittima, con effetti tutti da valutare nel nostro paese, tuttavia data la distanza previsionale ci sarà bisogno di ulteriori conferme.