Non possiamo ancora tracciare un bilancio definitivo dell’eccezionale fase di maltempo, che ha colpito duro nella seconda parte della settimana appena trascorsa su gran parte della Penisola, nonché sulle isole.
Il Mediterraneo centrale è infatti ancora sotto l’influenza di una circolazione ciclonica ancora moderatamente attiva, che presenta in queste ore un minimo depressionario principale sull’alto Adriatico, pari a 1008 hPa.
Lentamente la situazione va guarendo, anche perché il perno del vortice in quota tende lentamente a spostarsi verso nord-est (al momento è traslato già verso l’Arco Alpino orientale), in fase di colmamento perdendo dunque d’intensità.
L’afflusso d’aria fresca ed instabile in seno alla circolazione ciclonica si mostra più attiva sul centro-sud, segnatamente sul versante Tirrenico. Si segnalano anche alcune manifestazioni temporalesche, maggiormente presenti fra Corsica, zone interne di Toscana, Lazio, Campania e Gargano.
Come noto, le precipitazioni più ingenti negli scorsi giorni hanno colpito in maniera più diffusa il nord Italia, dapprima le zone occidentali, in una seconda fase anche il settore nord-orientale, nello specifico le aree esposte alle correnti perturbate sciroccali.
I disagi per i notevoli quantitativi di pioggia caduti sussistono tuttora, ma la situazione dovrebbe tornare rapidamente alla normalità, in considerazione del fatto che non sono previste ulteriori precipitazioni di rilievo.
Al contrario, sul centro-sud si presenta un’evoluzione più lenta, e l’insistenza di residue infiltrazioni instabili, manterrà ancora per le prossime ore e per domani condizioni di vivace variabilità, con ulteriori precipitazioni sparse.
La fase di stabilità in vista da mercoledì è ancora nettamente confermata dalle ultime elaborazioni. Il quadro della configurazione barica cambierà in maniera assai decisa, facendo ritornare sull’Italia una stabilità Anticlonica abbastanza consolidata.
Infatti l’Anticiclone in graduale espansione da ovest tenderà a consolidarsi sull’Italia a tutte le quote, ergendo una sorta di blocco ad omega che farà da probabile muro al tentativo di evoluzione verso di est di un nuovo affondo perturbato Atlantico, che scaverà una saccatura in corrispondenza della Penisola Iberica.
Gli elementi d’incertezza riguardo l’avvento della fase Anticiclonica sul Mediterraneo centrale sono da ricondurre all’insidia di correnti instabili derivanti da una goccia fredda sui Balcani. Infatti l’Anticiclone posizionerà i massimi sull’Europa Centrale, lasciando un po’ in balia il settore orientale della nostra Penisola al disturbo di correnti instabili da est.