Il braccio di ferro fra l’alta pressione oceanica sull’Europa Occidentale e la depressione fredda sul Baltico continua a fruttare lo scorrimento di un flusso di correnti nord-occidentali sui meridiani centrali europei e sul nostro Paese. Ricordiamo che la cellula anticiclonica mantiene la propria sede prediletta sulla Penisola Iberica, incapace così di proteggere in maniera decisa la nostra Penisola. Si tratta di un alta pressione dal cuore mite in quota e, non a caso, la Spagna ed il Portogallo sono le nazioni più calde di tutta Europa, con Siviglia che ha sfondato addirittura il muro dei 25 gradi, mentre Lisbona ha raggiunto in queste ore circa 23 gradi.
In seno al flusso nord/occidentale si continuano ad inserire una serie d’impulsi instabili, facenti capo a delle modeste ondulazioni che a tratti estendono il proprio raggio d’azione verso il nostro Paese. L’ultimo impulso nuvoloso della serie è quello che abbiamo già visto ieri addossarsi oltralpe fino ai nostri confini più settentrionali. Dopo aver attraversato le zone alpine, il sistema nuvoloso si è parzialmente rinvigorito sul Centro-Sud, in parte grazie alla genesi di un’onda depressionaria con minimo al suolo tra Basso Tirreno e lo Ionio.
La perturbazione ha già raggiunto molto velocemente le regioni meridionali, mentre nelle ultime ore si sono attivate tutta una serie di nubi convettive su buona parte del Centro-Sud Peninsulare, ad esclusione di quasi tutta la fascia costiera tirrenica e di gran parte della Toscana. Le precipitazioni stanno assumendo carattere nevoso sulle zone appenniniche al di sopra dei 1000-1200 metri, facilitate dall’aria più fredda che accompagna la perturbazione.
Lo sviluppo di questa instabilità post-frontale è incentivata dall’ingresso di masse d’aria piuttosto fredde alle altezze superiori dell’atmosfera, capaci di contrastare efficacemente con il suolo e la superficie del mare. Una -30°C a 500 hPa ha infatti raggiunto quasi tutto il Triveneto e l’Alto Adriatico, generando la nascita di un po’ di vivace cumulogenesi sulle pianure fra il Basso Veneto e la pianura settentrionale emiliana, ma senza fenomenologia di rilievo.
Sul resto del Nord splende il sole e la giornata si caratterizza soprattutto per i cieli tersi e la visibilità eccellente, merito dei venti di caduta dalle Alpi che stanno spazzando le valli, ma anche diverse zone della Val Padana (raffiche ad oltre 50 km/h sul bergamasco e sul milanese). Le temperature sono risalite nuovamente verso valori primaverili con tassi d’umidità molto ridotti: il termometro ha toccato ben 17 gradi a Milano, ma anche la Liguria risente delle correnti miti e secche provenienti dall’interno con Genova che ha sfiorato i 20 gradi.
Diversa la situazione sulle vette alpine, dove l’addossamento delle correnti settentrionali fredde sta determinando una situazione di stau, i cui limiti riescono a raggiungere parte delle nostre zone di confine, in particolare lungo i crinali altoatesini con nevicate segnalate soprattutto sulla Valle Aurina. Il vento è rinforzato un po’ ovunque e anche a ridosso delle Isole Maggiori, interessate solo marginalmente dalla discesa dell’impulso instabile. I venti più intensi ora sposteranno il proprio raggio d’azione verso l’Adriatico Meridionale e lo Ionio, zone che saranno alle prese con residua instabilità anche nella prima parte della giornata di domani. Seguirà un ulteriore miglioramento: l’Anticiclone, almeno per qualche giorno, riuscirà a conquistare tutto il nostro Paese.