Le correnti atlantiche continuano ad essere relegate sull’Europa Settentrionale, ove dominano situazioni piovose con clima fresco: il forte gradiente barico che intercorre tra il profondo perno depressionario sul Mar di Norvegia (974 hPa) e l’anticiclone euro-atlantico (massimi barici di 1029 hPa sulla Francia nord-occidentale) comporta l’insistenza di forti venti occidentali, burrascosi ancora una volta in particolar modo tra la Scozia e diverse zone norvegesi.
Le propaggini meridionali del flusso umido atlantico riescono a sconfinare appena nei territori dei Paesi Bassi, Belgio, Danimarca e nord della Germania, tentando di scardinare un dominio anticiclonico che per il momento non molla la presa. Il lieve abbassamento di latitudine delle correnti umide atlantiche non deve dunque trarre in inganno, in quanto quest’area anticiclonica sbarrerà ancora a lungo la strada ai tentativi d’intrusione del flusso atlantico.
La vastità del promontorio anticiclonico è ben testimoniata dall’immagine del Satellite, nell’area rielaborata con un sfondo rossiccio ove i cieli appaiono decisamente sgombri da nubi significative. Le zone alpine risentono pienamente della presenza dell’alta pressione, che comporta generali condizioni di tempo stabile e soleggiato. Le temperature risultano al di sopra delle medie del periodo, specie in alta montagna, ma le prime inversioni termiche stagionali portano qualche nebbia mattutina e clima un po’ più fresco sui fondovalle.
L’alta pressione ha allargato la sua influenza soleggiata anche sull’Italia, con nuvolosità scarsa o del tutto assente sulle regioni centro-settentrionali. Le temperature massime sono ulteriormente salite, tanto che in diverse zone del Centro-Nord si conferma un clima dal sapore prettamente estivo, se si esclude in generale la mancanza dell’afa opprimente: i valori si sono infatti spinti fino a raggiungere i 29-30 gradi in alcune località, comprese le città di Firenze e Roma. Fa caldo anche sulla Penisola Iberica e sulla Penisola Ellenica, con picchi termici pressoché simili.
Le regioni meridionali e le Isole continuano invece a risentire di un’azione depressionaria, il cui perno si è spostato in direzione delle coste algero-tunisine. Il vortice ciclonico si va nuovamente approfondendo a tutte le quote, per il risucchio di masse d’aria umide e fortemente instabili dall’entroterra nord-africano e dal Mar Libico.
Nuvolosità intensa e precipitazioni interessano alcune zone di Sardegna e Sicilia, ma la foto satellitare mette in evidenza un groppo temporalesco in sviluppo sullo Stretto di Sicilia, che sta già dando luogo a temporali violenti sull’Isola di Pantelleria. Nelle prossime ore, sulla spinta dei forti venti meridionali, l’area temporalesca tenderà progressivamente ad estendersi verso le due Isole Maggiori, ove quindi di verificherà un ulteriore peggioramento caratterizzato da fenomeni localmente diffusi e persistenti, senza escludere il rischio di nubifragi violenti e circoscritti.
L’approfondimento del minimo di pressione determinerà un rinforzo notevole dei venti in corrispondenza delle Isole Maggiori e del Basso Ionio, con inevitabili disagi per la navigazione in mare aperto. Lo Scirocco investirà il Canale di Sicilia ed il Basso Tirreno, ma la circolazione sarà ancor più burrascosa, assumendo una rotazione antioraria attorno al perno di bassa pressione, a sud-ovest della Sardegna. Le Isole Maggiori non usciranno molto presto dalla situazione di marcata instabilità e, specie in Sicilia, si potranno avere strascichi fino al week-end, quando il minimo ciclonico si sarà spostato, attenuato, verso levante.