La configurazione barica sul Vecchio Continente continua a vedere sempre protagoniste due figure bariche che si contendono lo scenario, rimanendo più o meno stabili entro i loro confini. Una vasta area depressionaria continua ad influenzare le condizioni meteo delle nazioni settentrionali europee, mentre una robusta cella anticiclonica nord-africana abbraccia con decisione la fascia mediterranea ed in misura più marginale l’est dell’Europa. Ecco perché la situazione appare al momento pressoché bloccata e sull’Italia si sta manifestando un’anomala ondata di caldo.
La circolazione di bassa pressione oceanica, pur avendo il perno principale poco a nord delle Isole Britanniche, si allunga in senso meridiano verso l’Atlantico Portoghese e l’Arcipelago delle Azzorre, ove si trova un nocciolo ciclonico secondario. Tale espansione meridiana della figura ciclonica è determinante nell’imprimere la risalita del cuneo altopressorio sub-tropicale, il quale pertanto sta invadendo con sempre maggior impeto il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
Un parziale cedimento barico si sta peraltro già avendo in corrispondenza della Penisola Iberica soprattutto sui medi-bassi strati e questo sta comportando la risalita di una massa d’aria molto calda d’estrazione sahariana verso il Mediterraneo Occidentale e parte della Spagna. Questo apporto d’aria decisamente calda ed umida, scontrandosi con le infiltrazioni più fresche in quota, sta quindi determinando una certa instabilità sulla Penisola Iberica che è lambita da nubi di provenienza atlantica, ma non mancano celle temporalesche generatesi sulle zone interne.
Questo richiamo d’aria ancor più calda d’origine algerina tenderà nei prossimi giorni ad interessare più da vicino anche l’Italia e questo determinerà un ulteriore incremento delle temperature, le quali arriveranno su valori davvero notevoli. Il caldo anomalo arriverà dunque al culmine probabilmente nel week-end almeno al Centro-Sud, ma già ora stiamo sperimentando un contesto climatico tipico di luglio.
L’elemento caratterizzante è dunque questo grande caldo di stampo pienamente estivo (valori oltre la media in genere di 5-6 gradi, ma con picchi localmente anche di 10 gradi): le temperature di oggi rispecchiano più o meno quelle di ieri e non sono pertanto poche le località che hanno superato i 30 gradi, ad iniziare da Guidonia che ha toccato i 33 gradi. Spiccano i valori elevati anche in Val Padana, con ben 32 gradi a Milano e 30 gradi a Bologna. Rammentiamo che tali temperature così elevate sono determinate dalla forte azione di compressione dell’aria esercitata dalla stessa potente struttura altopressoria, a fronte d’isoterme a quote medio-basse (850 hPa) che non sono ancora troppo elevate.
Novità di quest’oggi è poi l’ulteriore ridimensionamento delle formazioni cumuliformi ad evoluzione diurna: come mostra il Satellite, è stata davvero irrilevante la cumulogenesi lungo l’Appennino, mentre sull’Arco Alpino è stata leggermente più diffusa, senza dar luogo a rovesci temporaleschi degni di nota. La minore attività cumuliforme sui rilievi, nonostante il maggiore surplus di calore al suolo, è da attribuire proprio al rafforzamento dell’alta pressione a tutte le quote, che ha inibito quasi del tutto i moti ascensionali dai quali prendono origine le nubi.
Il flusso atlantico per diversi giorni resterà alla larga dall’Italia, grazie al rafforzamento del cuneo anticiclonico subtropicale. Le nubi, che possiamo attualmente notare in movimento a nord dell’Arco Alpino, sono solo legate a deboli disturbi nuvolosi in transito lungo l’area di contatto fra i due principali attori protagonisti dello scenario barico. La circolazione perturbata atlantica interessa infatti, in misura rilevante, solo le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava.