L’Estate non è certo in crisi, ma appare restia a tornare ai livelli di forma manifestati nel corso del mese di luglio. Lo schema barico che si è radicato già da diversi giorni vede infatti l’Europa Centrale nella traiettoria degli impulsi d’aria fredda d’origine nord-atlantica, facilitati a spingersi dalle alte latitudini per le elevazioni meridiane che manifesta l’anticiclone delle Azzorre sul vicino Atlantico, molto timoroso per il momento a coricarsi in maniera duratura lungo i paralleli con conseguente stabilità duratura in sede mediterranea.
Come si può intuire dall’immagine satellitare, il cuore dell’Europa è trafitto dagli impulsi perturbati, esaltati poi dai contrasti fra masse d’aria di tipologia verticale: laddove il gradiente termico si manifesta più incisivo fra aree ravvicinate, ecco che si possono generare ammassi temporaleschi consistenti con episodi temporaleschi molto importanti. In particolare, ci stiamo riferendo alla fenomenologia al momento in atto tra la Germania nord-orientale, la Polonia e la Repubblica Ceca.
Il Continente appare nettamente diviso, fra gli afflussi d’aria fresca che interessano quasi tutte le aree centro-occidentali ed il caldo incontrastato che fa da assoluto mattatore sui paesi dell’Est Europa. In Russia le temperature si sono nuovamente impennate fin da ieri ed anche nella giornata odierna non si scherza, con punte di 41 gradi: Mosca è sempre immersa in una cappa di fumo, a causa degli incendi che devastano molte zone in vicinanza della metropoli e la colonnina di mercurio segna quasi 35 gradi.
Cos’è accaduto sull’Italia? Le condizioni meteo hanno manifestato un cambiamento rispetto a ieri, giornata nella quale la stabilità ha impedito i temporali. Tuttavia, già nella serata i primi rovesci temporaleschi hanno colpito le zone alpine occidentali e, in nottata, si sono propagati a quasi tutte le restanti zone alpine, senza tuttavia sconfinare sul cuore della Val Padana. Ora, con il contributo del riscaldamento solare, si sono accesi diversi temporali segnatamente sui rilievi alpini e prealpini del Triveneto, sull’Appennino Ligure e su quello emiliano, con relativi sconfinamenti verso alcune aree pianeggianti o costiere (ci riferiamo soprattutto all’Emilia Romagna, di cui possiamo apprezzare alcune immagini in basso). La propagazione dell’aria fresca in quota ed il cedimento barico stanno generando locali temporali in Corsica e sulla dorsale centrale appenninica.