ITCZ in posizione persistentemente sopra la norma Fra le cause che hanno concorso alla grande escalation estiva, nella seconda parte d’agosto, avevamo individuato la risalita verso nord del fronte d’interconvergenza tropicale sull’Africa Occidentale. Rammentiamo che questa linea dell’ITCZ delimita i confini entro i quali riesce a spingersi l’instabilità equatoriale: un posizionamento molto marcato verso nord va a favorire inevitabilmente le ingerenze degli anticicloni sub-tropicali caldi verso il Mediterraneo, quelli che noi denominiamo “africani”.
Le analisi effettuate in chiusura del mese di agosto hanno confermato la posizione ancora decisamente sopra la norma del fronte intertropicale africano, specie sul suo lato occidentale dove si è osservato ad una media di 20° di latitudine nord, nonostante siamo entrati in un periodo nel quale si assiste alla graduale discesa stagionale del suddetto fronte, dinamica che peraltro permette l’inizio delle prime manovre autunnali. Un netto arretramento sud dell'”ITCZ” si è invece osservato sul fronte dell’Africa orientale, specie tra il Ciad e il deserto sudanese, a differenza di quanto accaduto per gran parte del periodo estivo.
L’ITCZ si è quindi mantenuto sostanzialmente in prossimità dei suoi livelli massimi stagionali e questo consente di spiegare facilmente l’andamento meteo riscontrato in questa prima decade di settembre, con una configurazione ancora pienamente estiva che ha visto il predominio quasi schiacciante dell’alta pressione in sede mediterranea. Certo, non è stato il cosiddetto anticiclone africano a dominare negli ultimi giorni, ma più che altro una sorta d’ibrido dell’alta pressione oceanica supporta da iniezioni d’aria calda sub-tropicale, che hanno interessato più direttamente la Penisola Iberica.