Osserviamo con curiosità quanto mostra, oggi 3 gennaio 2006, il modello proposto dal Centro di calcolo Russo. Negli editoriali proposti qualche tempo fa riscontrammo una buona affidabilità nel breve termine, anche se per correttezza và detto che in qualche circostanza tende a sovrastimare le termiche alla quota di riferimento di 850 hPa.
Ed allora, considerando il periodo previsionale delle prossime 48 ore, vediamo quanto ci viene proposto dal modello dopo aver precedentemente osservato i più rinomati modelli mondiali (ECMWF e GFS in primis). Tal confronto ci darà poi un’idea ancor più completa circa il grado d’affidabilità del corrispettivo Russo. Partiamo con l’analisi della mappa relativa ai geopotenziali e temperature per le ore 00 del 4 gennaio 2006 alla quota di 500 hPa. Risulta evidente la spinta dinamica dell’alta pressione delle Azzorre verso Nordest, laddove troverà l’alleanza del corrispettivo Russo. Sul Mediterraneo centrale è possibile distinguere chiaramente una vasta circolazione depressionaria tra la Sardegna e la Sicilia, foriera di instabilità diffusa.
La corrispettiva mappa in prossimità del suolo (850 hPa) mostra una marcata diminuzione delle temperature, più sensibile sulle regioni del Nord ed in estensione alle Centrali Tirreniche. Da notare valori di -4 gradi abbracciare buona parte delle regioni settentrionali, con possibilità di nevicate laddove risulterà più attiva la depressione (segnatamente regioni di Nordovest ed Emilia Romagna). La -2 raggiungerà la Toscana, il Lazio, le Marche, l’Abruzzo e buona parte della Sardegna, portando la neve a quote collinari, localmente più in basso. Relativamente più mite al Sud, dove le correnti Nord orientali risulteranno meno attive.
Situazione che, sempre alla quota di 500 hPa, rimarrà pressoché immutata anche nelle successive 48 ore. Dalla mappa relativa alle ore 00 del 5 gennaio è infatti possibile notare un ulteriore espansione della depressione in quota che andrà ad abbracciare buona parte della nostra Penisola. Non mancheranno pertanto condizioni di diffusa instabilità, con precipitazioni su molte delle nostre regioni.
In conclusione mostriamo la mappa relativa alle temperature previste sempre per il 5 gennaio alla quota di riferimento di 850 hPa. Possiamo chiaramente notare come la diminuzione delle temperature raggiunga i settori meridionali della Penisola, soprattutto le aree del basso Tirreno. Non vi saranno particolari variazioni invece al Nord ed al Centro, se non un ulteriore calo sulla Sardegna e la Toscana. Un tipo di evoluzione che depone a nuove nevicate sul Nord, anche a quote pianeggianti, così come al Centro si potranno verificare fenomeni nevosi a quote decisamente collinari.