• Privacy policy
  • Chi Siamo
  • Contatti
lunedì, 19 Maggio 2025
Meteo Giornale
  • Home
  • Previsioni Meteo
  • Mappe
  • Diretta Meteo
  • Magazine
  • Viaggi
  • Home
  • Previsioni Meteo
  • Mappe
  • Diretta Meteo
  • Magazine
  • Viaggi
Meteo Giornale

Wind-chill, ovvero quando il vento ci fa sentire di più il freddo

di Bruno Gabetti
27 Set 2004 - 10:45
in Senza categoria
A A
wind-chill,-ovvero-quando-il-vento-ci-fa-sentire-di-piu-il-freddo
Share on FacebookShare on Twitter

Foto tratta da www.parrocchiedogliani.it, sito curato da Bruno Gabetti.
L’espressione “wind-chill” significa letteralmente “vento fresco”, ed è stata utilizzata per la prima volta dall’esploratore antartico Paul A. Siple nel 1939 nell’opera “Adattamento dell’esploratore al clima dell’Antartide”.
Negli anni quaranta, Siple e il suo collega di esplorazioni Passel progettarono e realizzarono una serie di esperimenti per studiare come influiva il vento sul raffreddamento degli oggetti: in pratica, essi portavano all’aperto (in Antartide!) una bacinella d’acqua che aveva una certa temperatura nota e calcolavano il tempo che impiegava a congelare.
Ben presto, scoprirono che il tempo di congelamento non dipendeva solo dalla temperatura, ma anche dalla velocità del vento: più il vento tirava forte, più l’acqua congelava rapidamente.
Le osservazioni furono organizzate in modo più scientifico, e si arrivò ad una serie di formule matematiche valide per il raffreddamento di varie sostanze.
L’Istituto Americano di Ricerche Meteorologiche decise, allora, di studiare l’effetto “wind-chill” anche sull’uomo, ed avviò in modo rigoroso una ricerca di bio-meteorologia per calcolare in modo rigoroso “quanto freddo” sentiamo in più a causa del vento. Il risultato della ricerca (che tenne conto delle caratteristiche del corpo umano, della temperatura e delle caratteristiche della nostra pelle e della sua velocità di raffreddamento) fu la seguente formula matematica (valida per i gradi Celsius, cioè quelli che siamo abituati a usare noi in Italia)

TW = 0,045*(5,27*v^0,45 + 10,45 – 0,28*v)*(T -33)+33

Dove TW è la temperatura “wind-chill” (quella che noi sentiamo tenendo conto anche del vento)
v è la velocità del vento in chilometri orari
T è la temperatura reale misurata dal termometro.
* sta per moltiplicazione
^ sta per elevamento a potenza

Osservando il fattore (T – 33), ci accorgiamo subito che l’effetto wind-chill diminuisce man mano che la temperatura reale sale e, a 33 gradi, esso scompare del tutto. Effettivamente, quando tira vento con una temperatura uguale o superiore a 33 gradi, noi non sentiamo freddo, poiché l’aria è calda più o meno come lo strato esterno della nostra pelle.

Per la verità, la formula matematica sopra riportata è incompleta, perché non tiene conto degli abiti che indossiamo, né del tipo di attività che facciamo, e neppure della frequenza con cui respiriamo: tutte variabili che incidono sulla perdita di calore del nostro corpo e, quindi, sulla sensazione di freddo che avvertiamo.
Tuttavia, pur incompleta, la formula dell’effetto wind-chill sul corpo umano è molto importante ai fini della valutazione del rischio di ipotermia.
L’ipotermia é il raffreddamento interno del nostro corpo: di solito la nostra temperatura interna è sui 36-37 gradi; se scende a 33 – 34 gradi inizia un’ipotermia moderata, con rallentamento di tutte le funzioni vitali e rischio di perdita dei sensi; ma basta scendere a 31 – 32 gradi per rischiare il coma e, addirittura, la morte.

Ecco perché le persone più a rischio, come gli anziani e i bambini piccoli, ma anche gli escursionisti di alta montagna sorpresi dal maltempo, devono fare tutto il possibile per proteggersi dall’ipotermia; ecco perché anche solo uno scatolone di cartone che protegge dal vento può salvare la vita al povero barbone che dorme per all’aperto in pieno inverno., ed ecco perché, più semplicemente, quando tira vento siamo portati d’istinto a coprirci di più per ripararci dal freddo.

In una certa misura, se la temperatura è sotto zero, l’effetto wind-chill (quindi, il vento) incide anche sul rischio di assideramento, cioè di congelamento con conseguente necrosi (morte) dei tessuti. Infatti, se la temperatura (da termometro) è a – 10 gradi con vento a 50 Km orari, il corpo si raffredda ben più rapidamente rispetto ad un ambiente sempre a – 10 gradi, ma in assenza di vento.
Ovviamente, se la temperatura reale misurata non è così bassa da far congelare i tessuti, l’effetto wind-chill può farci sentire molto freddo e rischiare l’ipotermia, ma non l’assideramento, perché il punto di congelamento dei tessuti dipende dalla temperatura reale e non da quella wind-chill (cioè ci sembra di congelare, ma in realtà siamo sopra lo zero reale; tuttavia, dobbiamo fare attenzione ugualmente, perché, come visto sopra, rischiamo comunque l’ipotermia…)

Per la stessa ragione, se abbiano lasciato le bottiglie d’acqua sul balcone con temperatura +4 gradi, ma tira un vento forte e quindi temperatura wind-chill è di 3 gradi sottozero, le bottiglie non congeleranno e non si romperanno, perché il congelamento dipende dalla temperatura reale e non da quella wind-chill.

Solo gli esseri viventi, in conclusione, subiscono l’effetto “wind-Chill”, perché percepiscono il fatto che il vento fa raffreddare i loro corpi più rapidamente, e quindi è come se facesse più freddo rispetto alla temperatura reale.
Oltre al vento, anche l’umidità ha molta importanza per i nostri corpi, perché ci dà una sensazione di disagio fisico, ma questo aspetto è sviluppato in un altro articolo, sempre nella sezione “Miscellanea” , che consiglio agli interessati.

CondividiTweetCondividi
Prossimo articolo
aria-umida-e-aria-secca-nello-studio-dei-fenomeni-tropicali-(parte-terza-e-ultima)

Aria umida e aria secca nello studio dei fenomeni tropicali (parte terza e ultima)

Cerca in archivio

Nessun risultato trovato
Guarda tutti i risultati
maltempo-nord-ovest:-rischio-piogge-violente,-allerta-meteo-liguria-e-piemonte

Maltempo Nord-Ovest: rischio piogge violente, allerta meteo Liguria e Piemonte

3 Novembre 2014
irruzione-artica-preme-dalla-francia,-temperature-in-calo:-ecco-di-quanto

Irruzione artica preme dalla Francia, temperature in calo: ecco di quanto

20 Novembre 2013
il-tempo-e-stabile-su-tutta-italia.-su-liguria-e-lungo-il-tirreno-locali-addensamenti-e-piovaschi

Il tempo è stabile su tutta Italia. Su Liguria e lungo il Tirreno locali addensamenti e piovaschi

11 Gennaio 2007
nord-italia,-la-neve-guadagna-terreno-verso-est

Nord Italia, la NEVE guadagna terreno verso est

21 Febbraio 2013
Maggio 2025
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  
« Ott    
  • Privacy policy
  • Chi Siamo
  • Contatti

Innovazione Scienza S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 10463560960- Milano (MI)
Credit immagini: le immagini utilizzate su questo sito sono con licenza e copyright di Adobe Stock, Canva, Shutterstock, Dreamstime e Freepik.

Nessun risultato trovato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Previsioni Meteo
  • Mappe
  • Diretta Meteo
  • Magazine
  • Viaggi

Innovazione Scienza S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 10463560960- Milano (MI)
Credit immagini: le immagini utilizzate su questo sito sono con licenza e copyright di Adobe Stock, Canva, Shutterstock, Dreamstime e Freepik.