Lo scenario meteorologico vede l’afflusso d’aria fresca ed instabile un po’ su tutta l’Europa Centro-Occidentale: il flusso, in discesa dalle latitudini polari, raggiunge le Isole Britanniche per poi ripiegare verso i settori centro-occidentali del Continente, inglobato all’interno della struttura vorticosa, il cui perno principale si è andato a spostare di poco verso est, sul cuore del Baltico.
Quest’area di bassa pressione, ancorché alimentata dall’aria di matrice polare, favorisce spiccata variabilità sulle Isole Britanniche, sulla Francia e sugli stati centrali europei. I nuclei nuvolosi più brillanti, individuabili come celle temporalesche, si possono ben individuare tra Danimarca, Germania, Polonia e nazioni baltiche, ovvero in prossimità del perno depressionario a tutte le quote.
La confluenza fra le masse d’aria fresche nord-atlantiche e quelle più tiepide richiamate dai Balcani e dal Mar Nero hanno prodotto un peggioramento temporalesco anche su svariate zone dell’Europa Orientali. Temporali di natura pre-frontale hanno infatti colpito in particolare l’Ucraina e la Bielorussia, mentre appena più ad ovest sono occorse le precipitazioni generate dal fronte freddo. Più a sud, lungo il bordo ascendente della corrente a getto, abbiamo avuto temporali tra le nazioni dell’Ex Jugoslavia e la Romania.
In Italia il tempo è considerevolmente migliorato rispetto alla giornata di ieri, grazie all’allontanamento verso est della coda del fronte freddo che ha creato i presupposti per notevoli eventi di maltempo concentrati su alcune zone del Nord. L’aria più fresca ed instabile che scorre sul Centro Europa si addossa alle Alpi, ma solo in parte riesce a sconfinare più a sud alimentando qualche rovescio temporalesco principalmente sul Nord-Est.
Il Triveneto è l’area dove restano maggiormente attivi i contrasti termici rispetto al suolo, visto il sovrascorrimento d’aria relativamente fredda in quota. Sulle restanti zone del Nord i contrasti si sono invece attutiti e prevale una componente fresca ed asciutta a tutte le quote. Cos’è accaduto nelle ultime ore? Al primo mattino qualche ulteriore rovescio temporalesco ha colpito la fascia pedemontana lombardo-veneta, ma anche alcuni settori pianeggianti fra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia. In queste ore pomeridiane qualche spunto temporalesco si è sviluppato tra i Laghi di Garda e d’Iseo, così come sulla fascia prealpina veneto-friulana.
Sulle vette alpine è ritornata a cadere la neve fino a quote attorno ai 2500 metri. Nulla di così eccezionale, d’altronde le regioni settentrionali del nostro Paese sono interessate dalla parte più periferica del flusso fresco associato alla depressione centrata sul Mare del Nord. Il resto d’Italia sperimenta situazioni meteo ben diverse da quelle del Nord: le regioni centrali sono interessate da un flusso mite ed asciutto occidentale che ha pressoché inibito l’instabilità atmosferica: niente temporali sulla catena appenniniche, solo frange nuvolose di tipo medio-alto.
Il bel tempo resta invece di casa al Sud e sulle Isole Maggiori, con interferenze nord-africane che interessano in particolare l’estremo Sud Peninsulare e la Sicilia. Le temperature hanno toccato punte di 38 gradi in Sicilia, ma tuttavia l’anticiclone sarà costretto ad abbassarsi ulteriormente di latitudine. L’atmosfera rovente del Nord Africa sta presentando al tempo stesso tassi crescenti d’instabilità, come chiaramente mostrano le formazioni temporalesche in sviluppo sull’immediato entroterra algerino e sulla Tunisia. I residui di quest’attività temporalesca potrebbero sfiorare la Sicilia, sospinta dalle correnti con direttrice W/SW in quota.