Ormai è alle spalle la lunga fase di caldo d’origine nord-africana che ha contraddistinto la seconda parte d’agosto: una prima sventagliata fresca, giunta nel week-end, ha spalancato la porta per un’irruzione più decisa di correnti settentrionali dal Nord Europa, annesse ad un sistema frontale che interessa solo parte dell’Italia, più direttamente le regioni del versante adriatico.
Lo schema barico vede un vortice freddo piuttosto incisivo collocato sul Centro Europa e alimentato da masse d’aria artiche che scendono lungo il corridoio determinato dalla contestuale espansione anticiclonica verso nord in Aperto Atlantico: il promontorio anticiclonico si è proteso fra le Isole Britanniche e l’Islanda. In quasi tutta Europa (ad esclusione della Penisola Iberica) il contesto climatico è molto fresco o con caldo comunque in diminuzione, con temperature spesso sotto i 15 gradi in diverse grandi capitali. Sensazioni d’autunno anche in Russia ed a Mosca si misurano appena 11 gradi, temperature davvero incredibili se raffrontate a quelle che si misuravano appena 10 giorni fa, momento conclusivo della lunga ondata di caldo da record.
Scenari meteorologici molto dinamici sull’Italia, per via dell’ingresso del fronte freddo che solo in mattinata ha valicato le Alpi e, dopo aver interessato il Triveneto, sta puntando ora verso le regioni centro-settentrionali adriatiche, interessando marginalmente anche la dorsale appenninica. Nel frattempo rinforzano i venti sull’Italia, esaltati dalla genesi di un minimo barico secondario al suolo in rapido spostamento dal Mar Ligure verso il medio versante adriatico: soffia con forti raffiche il foehn su parte del Nord-Ovest, ove garantisce cieli tersi. Maestrale forte è segnalato in Sardegna, ma anche qui con bel tempo: i temporali sono infatti una prerogativa soprattutto del Mar Adriatico, ove avviene un contrasto con le acque marittime relativamente calde dopo il recente periodo anticiclonico.
Le temperature sono letteralmente crollate: in alcune zone della pianura friulana, a causa della concomitanza delle piogge ed in attesa di un imminente miglioramento, la colonnina di mercurio è scesa su valori persino al di sotto dei 15 gradi. Non è solo l’effetto delle precipitazioni, ma dell’avanguardia del nucleo d’aria molto fresca sospinta dal vortice ciclonico sul Continente Europeo: non a caso, frizzanti sensazioni invernali si sono impossessate improvvisamente di una parte delle zone alpine, dalle Dolomiti alle Alpi Carniche. I fiocchi di neve sono caduti, con relativi accumuli, anche al di sotto dei 2000 metri d’altezza.