Nel precedente articolo abbiamo spiegato cos’è e come si sviluppa il Vortice Polare. Ora cercheremo di capire, visto che l’argomento sarà uno dei più trattati nei prossimi mesi, quali potrebbero essere le ripercussioni sul meteo invernale.
Partiamo da un presupposto: il vortice polare stratosferico può avere effetti profondi sulla troposfera e sulle condizioni meteo sopra le nostre teste. Stiamo parlando di una struttura che ha molta energia ciclonica e tanto più forte è questa energia quanto più facilmente può collegarsi alla troposfera, amplificando la bassa pressione a latitudini polari e innescando una crescita della pressione più a sud. Se ci pensate è la classica circolazione zonale, con NAO (Oscillazione del Nord Atlantico) e AO (Oscillazione artica) positive. In tali condizioni il freddo rimane intrappolato sull’Artico o comunque a nord, mentre in Europa e negli Stati Uniti abbiamo un tipo di tempo mite e sostanzialmente stabile.
Il vortice polare troposferico e stratosferico sono sempre collegati e si influenzano a vicenda. È un sistema molto complesso, in cui i cambiamenti dall’una o dall’altra parte possono influenzare notevolmente l’esito di un’intera stagione.
Il vortice polare stratosferico ha la sua controparte anche nella nostra troposfera, come avrete intuito da quanto scritto pocanzi. Di solito possiamo vederlo sulla mappa meteorologica più usata, quella relativa all’altezza geopotenziale di 500 hPa. A differenza della tipica forma circolare del vortice polare stratosferico, il vortice polare troposferico è molto dinamico e ondulato. La troposfera è quella parte dell’atmosfera dove avvengono le interazioni con la superficie terrestre. Superficie che come ben sappiamo non è uniforme e può innescare dinamiche di vario genere, per non parlare di tutto lo sviluppo frontale e delle dinamiche tropicali. Capite bene che stiamo parlando di un sistema molto complicato.
A volte, tutte queste “onde” (onde di Rossby) troposferiche possono essere abbastanza forti da inviare disturbi e energia verticalmente all’interno della stratosfera. Ciò può causare un aumento della pressione stratosferica e un aumento della temperatura. Se i disturbi sono abbastanza forti, può verificarsi un evento molto forte e importante, chiamato “Sudden Stratospheric Warming” o SSW. Così come dice il nome trattasi di un evento di riscaldamento repentino nella stratosfera. Il risultato di tale dinamica è lo spostamento del Vortice dalla propria sede (con ellitticizzazione della struttura ciclonica), oppure può causarne la scissione in due o più parti. Per poter parlare di “split” del vortice polare il il jet stream stratosferico a 10 hPa deve invertire sino ad una latitudine di 60-65°N.
Gli eventi SSW non si verificano ogni inverno, ma quando succede possono potenzialmente avere degli impatti notevoli sulla stagione invernale. Solitamente è più facile osservare l’intrusione di masse d’aria molto fredda – addirittura gelida – negli USA e in Europa.
Solitamente gli effetti possono manifestarsi in pochi giorni e talvolta in alcune settimane. Tutto dipende dallo stato della troposfera e da quanto essa è dinamica. A volte gli episodi di SSW possono portare il freddo e tanta neve in una sola regione dell’emisfero boreale, come gli Stati Uniti o l’Asia orientale, a volte possono influenzare l’intero emisfero e a volte possono risolversi in un nulla di fatto.