Nel corso delle ultime 24 ore l’area depressionaria mediterranea ha fatto più strada di quanta non ne avesse fatto nel corso dei 4-5 giorni precedenti. Eravamo nel cuore dello scorso fine settimana, quando la parte più attiva della perturbazione era già in azione tra Isole Maggiori e, parzialmente, il settore di Nord-Ovest.
Il merito di questo maggiore dinamismo evolutivo è dovuto in gran parte ad un nuovo cut-off atlantico, che ha affondato le proprie radici sulla Penisola Iberica, incentivando la risalita di un modesto promontorio anticiclonico verso il Mediterraneo Centro-Occidentale.
Questa rimonta barica sui bacini occidentali italiani ha così accelerato notevolmente il transito verso est della goccia fredda mediterranea che si è portata attenuata, sul cuore della Grecia, mentre ieri era centrata ancora fra Sardegna e Tirreno Centrale.
Stamane l’influenza del vortice era ancora piuttosto significativa sulle regioni meridionali, soprattutto in Puglia e Calabria, mentre sul Centro-Nord e Sardegna predominavano i cieli sereni. Fra la notte e le prime ore odierne sono caduti ulteriori 12,2 millimetri su Brindisi e 9 millimetri a Santa Maria Leuca, fra le località più colpite dai residui effetti del passaggio perturbato.
Al seguito del passaggio perturbato, resta un’atmosfera vivacemente instabile un po’ ovunque, soprattutto al Sud, con nuvolaglia più diffusa sulla Puglia, presente anche sulle coste. Anche al Centro-Nord e sulla Sardegna, al seguito delle prime ore giornaliere diffusamente soleggiate, si è sviluppata un’imponente cumulogenesi a ridosso dei principali rilievi montuosi.
L’attività cumuliforme è esaltata in queste ore dal contrasto fra il riscaldamento solare del suolo (energia radiante) e l’aria relativamente fresca in quota. Non mancano celle temporalesche isolate, quelle di maggior rilievo fra l’Appennino Ligure orientale e Toscano (sconfinamenti dei fenomeni fino in prossimità delle coste, sul grossetano), inoltre anche lungo l’area dolomitica fra Trentino e Veneto.
Maggiori spazi soleggiati sono presenti sulle coste e pianure, specie lungo la Val Padana, quest’ultima anche oggi alle prese con temperature massime diurne significativamente elevate. Milano, Verona e Vicenza sono fra le città più calde con 27 gradi, valore quasi tipicamente estivo.
In Europa insiste il caldo sulle nazioni centrali, fra Francia Orientale, Germania e Paesi Bassi, con temperature localmente superiori ai 25 gradi. Diminuisce l’anomalia termica su Isole Britanniche e Francia Occidentale, grazie alla riapertura del canale umido delle correnti oceaniche.
Flusso occidentale che trova nuovamente la via di sfogo sulle coste occidentali europee, grazie ad un nuovo affondo ciclonico oceanico sulla Penisola Iberica. Le propaggini nuvolose più avanzate, legate a questa circolazione, lambiscono già le Alpi Occidentali ed il Mare di Corsica.
Quest’affondo depressionario si rinvigorirà ulteriormente nei prossimi giorni, grazie al contributo di correnti più fredde nord-atlantiche. Tale saccatura imprimerà una risposta di correnti più calde nord-africane, in seno al promontorio altopressorio sub-tropicale, dirette principalmente sulle regioni meridionali e le Isole.
Viceversa, il flusso sud/occidentale colpirà più direttamente il Nord, soprattutto nel week-end, con una fase di maltempo piuttosto cospicua. In questa prima metà del mese proprio le regioni settentrionali sono quelle che hanno beneficiato delle minori precipitazioni, tuttavia Aprile è stato ricco di pioggia tranne alcune zone (Emilia); di conseguenza le prossime precipitazioni, specie se dovessero cadere abbondanti come attualmente si prospetta, potrebbero causare disagi al sistema idrogeologico.